PALERMO – Hanno agito in tre nella folle notte di inizio agosto davanti al Moro. Altre due persone finiscono in cella per la sparatoria a pochi metri dal noto locale notturno e dai vecchi capannoni dell’ex chimica Arenella. I loro nomi si aggiungono a quello di Antonino Fontana, parcheggiatore abusivo di 52 anni. Secondo la Procura, ha fatto fuoco contro Angelo Corona e i familiari che gestiscono il Marilyn’s Parking, un parcheggio con tanto di autorizzazione. Un squarcio di legalità nella giungla dei posteggiatori abusivi.
Gli agenti della sezione contro la criminalità diffusa della Squadra mobile, i Falchi, hanno arrestato Salvatore Cosenza, 62 anni, residente in via Rocky Marciano, allo Zen, e Guido Galifi, anche lui sessantaduenne e residente in via San’Agatone. Quartiere Arenella. L’ordinanza di custodia cautelare è stata firmata dal giudice per le indagini preliminari su richiesta del procuratore aggiunto Maurizio Scalia e del sostituto Renza Cescon. Viene contestata loro tentata estorsione in concorso, ma sono pure indagati per concorso in tentato omicidio plurimo. Le vittime ricordano le frasi che avrebbero pronunciato quella notte: “Fagliela pagare… lassali a terra”.
La notte tra il 7 e l’8 agosto scorsi i tre sarebbero giunti al parcheggio di Corona a bordo di una moto ape con l’obievito di convincere il gestore a chiudere l’attività per avere campo aperto nela gestione abusiva dei posti auto davanti al locale notturno. Corona da circa tre settimane aveva ottenuto la licenza per il parcheggio. Due euro per lasciare la macchina custodita tutta la notte. Una sfida per gli abusivi che popolano la zona dell’Arenella non distante dal cimitero dei Rotoli e che hanno visto i loro affari crollare. Corona non ha ceduto alle minacce.
A quel punto Fontana avrebbe fatto fuoco con un fucile caricato a pallini. Gli spari hanno raggiunto Corona al viso, la sua compagna al braccio, e il cognato. La figlia del titolare del parcheggio, 5 anni, è stata sfiorata dai proiettili. Ad avere la peggio è stato il cognato sottoposto ad un intervento chirurgico alle gambe.
Il clima per Corona è stato da subito pesante. “Sin dal primo giorno di apertura della sua attività”, come ha raccontato il legale che lo assiste in questa brutta storia, l’avvocato Tommaso De Lisi. Nei giorni successivi al tentato omicidio gli abusivi sono rimasti alla larga dalla zona. Una tregua di facciata. Ormai da tempo erano e sono tornati a regnare su ogni centimetro quadrato di strada. Un regno che Corona aveva minacciato. Ecco perché avrebbe rischiato di morire.