Impanti di risonanza magnetica| Polemica Cisl-Asp di Palermo - Live Sicilia

Impanti di risonanza magnetica| Polemica Cisl-Asp di Palermo

Il commissario dell'Asp 6 di Palermo, Antonio Candela

Il sindacato attracca: "Negli ospedali Ingrassia e Villa delle ginestre a Palermo e al 'Civico' di Partinico utilizzate apparecchiature senza autorizzazione". La replica dell'Azienda: "E' tutto in ordine. Strano che un sindacato si lamenti perché le apparecchiature... funzionano".

PALERMO – “Quegli impianti per le risonanze magnetiche vengono utilizzati nonostante non abbiano ricevuto l’autorizzazione necessaria”. La Cisl Funzione pubblica attacca il commissario dell’Asp 6 di Palermo Antonino Candela e invita l’assessore alla Salute Lucia Borsellino a fare chiarezza sull’utilizzo delle apparecchiature in tre ospedali siciliani: l'”Ingrassia” e “Villa delle ginestre” di Palermo e il “Civico” di Partinico .Ma dall’assessorato arriva una replica secca: “E’ tutto in regola. E ci pare assurdo fare polemica sul fatto che gli impianti… funzionino”.

“L’assessore regionale alla Sanità, Lucia Borsellino, dia disposizioni chiare – l’affondo di Gaetano Mazzola, segretario aziendale dell’Asp di Palermo per la Cisl Fp Palermo Trapani – sull’utilizzo delle apparecchiature di risonanza magnetica dislocate all’ospedale Ingrassia, a Villa delle Ginestre a Palermo, all’ospedale Civico di Partinico. Le apparecchiature, pur essendo prive di correlati tecnici o di autorizzazione all’uso, sembrano essere in funzione, nonostante la normativa vigente lo vieti. L’assessore alla Salute faccia chiarezza a tutela degli operatori e del cittadino. Da settimane – aggiunge il sindacalista – chiediamo invano chiarimenti all’azienda 6 di Palermo sull’utilizzo di queste apparecchiature che risultano essere funzionanti, nonostante non abbiano l’apparecchiatura telecomandata come nel caso di Villa delle Ginestre o l’autorizzazione specifica, come nel caso dell’ospedale Civico di Partinico o dell’ospedale Ingrassia di Palermo”.

Mazzola ha sottolineato inoltre che “le apparecchiature del nosocomio di Partinico e di Villa delle Ginestre sono state acquistate tramite ingenti finanziamenti europei che prevedono un rigido protocollo in tutto l’iter burocratico-amministrativo”. “Dobbiamo far volatilizzare questi fondi – si chiede Mazzola – continuando ad agire in violazione della legge?”. Il sindacalista Cisl, poi, ha chiesto in una nota all’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, di fare gli opportuni approfondimenti e, se necessario, adottare i necessari provvedimenti. “Il commissario straordinario dell’Asp, Antonino Candela – conclude Mazzola – ha preferito tacere sull’argomento. L’auspicio è che l’esponente del governo regionale sia più attento su una tematica così importante”.

Ma Lucia Borsellino, oggi, ha ricevuto subito una “rassicurazione” formale da parte dell’Asp di Palermo. Una nota, firmata da Elio Bennici, direttore del dipartimento di Diagnostica per immagini dell’Azienda sanitaria del capoluogo è stata immediatamente recapitata all’assessore: “Tutti gli impianti – precisa Bennici – hanno il decreto autorizzativo rilasciato dall’assessorato”. Un’autorizzazione rilasciata ai sensi di un decreto del 1999. Ma quella autorizzazione, secondo la Cisl, non è sufficiente. Ne servirebbe un’altra. E in effetti, almeno “formalmente” è così. Nel 2008, infatti, una circolare dell’allora assessore Ciriminna, ha introdotto un ulteriore “regime autorizzativo”, posto in capo al Dipartimento per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico, attualmente diretto da Ignazio Tozzo.

Ma su questo punto, Bennici ricorda come, anche in qualità di presidente del gruppo regionale della Società italiana di radiologia medica, avesse sottolineato la “ridondanza” di questo regime autorizzativo. In quell’occasione, racconta il dirigente, si discusse anche della possibilità di revocare quella circolare, che di fatto, apriva a un possibile paradosso: “Di fatto potrebbe accadere che l’assessorato dia prima il via libera, consentendo anche l’acquisto di costosi macchinari – spiega Bennici – e dopo, che lo stesso assessorato neghi l’autorizzazione al’utilizzo di quegli stessi macchinari. Si sarebbe trattato, evidentemente, di un comportamento ‘schizofrenico’”.

Insomma, l’autorizzazione “finale”, quella introdotta dalla circolare del 2008, sarebbe quasi un atto scontato. Per questo, spiega Bennici “sulla base del benestare rilasciato dall’esperto responsabile della sicurezza fisica degli impianti, si è ritenuto, nelle more del rilascio dell’autorizzazione formale all’uso clinico, di avviare l’attività diagnostico-assistenziale degli impianti di risonanza magnetica installati presso gli ospedali ‘Ingrassia’ di Palermo e ‘Civico’ di Partinico”. Una decisione, quella del dirigente, che avrebbe avuto come finalità immediata, quello di assicurare i servizi ai cittadini “concorrendo – spiega Bennici – all’abbattimento dei tempi di attesa per tale tipologia d’indagini”. Lo stesso, annuncia il dirigente, verrà fatto con l’impianto di “Villa delle ginestre”. “È comunque la prima volta – conclude Bennici – che vedo un sindacato lamentarsi per il fatto che le apparecchiature, pagate con i soldi della Regione, funzionino”.


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