PALERMO – Continuano a far discutere i rimborsi pagati dal comune di Palermo ai datori di lavoro privati dei consiglieri comunali. Questa volta, però, a sollevare la polemica è l’associazione “La nuova tutela del cittadino” che punta il dito contro un inquilino in particolare di Sala delle Lapidi, ovvero l’orlandiana Rita Vinci, eletta con l’Idv e poi transitata nel Mov139.
La normativa vigente prevede infatti che il Comune rimborsi ai datori di lavoro privati e agli enti pubblici non economici la paga giornaliera dei propri dipendenti eletti che quel giorno si assentano per attività istituzionale, quindi perché in consiglio comunale o in commissione. Insomma, lo stipendio (comprensivo di ogni onere e contributo) anziché essere pagato dall’azienda è pagato (tramite rimborso) direttamente dal Comune con una cifra che comprende ogni onere e contributo.
Secondo i dati diffusi dall’ufficio di staff al consiglio comunale, la cooperativa Sirs (Società intrattenimenti, ristorazione e spettacolo), di cui la Vinci è dipendente, ha ricevuto rimborsi per 36.007,82 euro per i mesi che vanno da luglio a dicembre 2012, in cui in pratica il consigliere si è assentato da lavoro perché impegnato con l’attività istituzionale. Il rimborso più alto, così suddiviso: 2.792,56 euro a luglio, 6.283,56 ad agosto e 6.733 per ognuno dei restanti mesi (sebbene, secondo gli uffici di piazza Pretoria, le richieste fossero più alte ma per legge 6.733 è il tetto massimo rimborsabile, ovvero due terzi la paga del sindaco). Gli ultimi due rimborsi alla Sirs, però, ovvero novembre e dicembre 2012, come sostenuto dagli uffici comunali, risultano pignorati da Riscossione Sicilia. Da gennaio ad aprile 2013 non viene chiesto alcun rimborso e a maggio la Vinci cambia datore di lavoro e passa alla El Deseo srl: uguale l’indirizzo (via Nuova), uguale la Pec, sempre un solo dipendente (la Vinci) e uguali due soci su tre (tra cui il figlio della Vinci). Il rimborso con la nuova società riprende, ma è più basso: a maggio 6.411,46 euro, a giugno 5.828,60 e a luglio 6.411,46.
“Come si evince dalla visura camerale – spiega la Nuova tutela del cittadino, che ha rivelato il caso durante una trasmissione di RadioTime – la El Deseo ha un solo dipendente, un capitale sociale di appena 10.000 euro e, cosa ancora più strana, risulta inattiva fino a giugno 2013, cioè fino al mese prima di chiedere i rimborsi per la Vinci, sempre con il figlio in consiglio di amministrazione. Di conseguenza nella richiesta di rimborso è cambiato anche il datore di lavoro, ma è sempre la famiglia Vinci che gestisce il tutto”. L’associazione punta il dito anche contro la dichiarazione dei redditi del consigliere che nel 2011, cioè prima dell’elezione, ammontava a 9.772,45 euro e nel 2012, anno delle Comunali, è salita a 48.023 con un aumento dello stipendio rimborsato, da luglio, dal Comune.
“Ma se il suo reddito è di poco più di 9.800 euro l’anno, quindi 750 euro al mese, come si giustifica una richiesta del proprio datore di lavoro (quindi se stessa indirettamente) di 6.000 euro al mese? Se – continua l’associazione – il suo reddito dichiarato per il 2012 è in parte per il compenso della sua carica istituzionale, la restante somma a cosa è imputabile? È assunta presso questa società o accede agli utili? Certo è che qualunque sia la risposta siamo ben lontani dai 36.000 euro semestrali, e quindi 70.000 euro l’anno, che la società per cui lavora ha richiesto ed ottenuto dal comune di Palermo. Comunque chiederemo accertamenti su tutti i consiglieri, specie su quelli il cui stipendio è lievitato dopo l’elezione”.
“Lavoro per la Sirs dal 2007 – replica la Vinci – azienda che ha un fatturato annuo di circa 450mila euro e che si occupa di organizzazione di eventi e ristorazione. Per conto loro mi occupo di organizzare eventi. Il passaggio a El Deseo non è stata una nuova assunzione, la srl fornisce servizi come l’organizzazione di eventi alla Sirs. La composizione sociale è uguale perché è stato un semplice passaggio. Il Giuseppe Carleo chiamato in causa è mio figlio ed è delegato alla somministrazione e per questo ha una quota dell’1 per cento. Nella El Deseo guadagno meno che prima perché lavoro meno e da gennaio ad aprile 2013, pur potendo e pur avendo lavorato, non sono stati chiesti rimborsi. Questa è una ulteriore prova che non si fa altro che attaccare la maggioranza per colpire il sindaco, sono solo illazioni politiche”.
LE REAZIONI
Stabno a quanto comunicato da Palazzo delle Aquile, il sindaco Orlando ha disposto che il Segretario Generale indaghi sulla vicenda e ha chiesto all’Avvocato Generale del Comune di convocare l’avvocato del consigliere Rita Vinci per una attenta analisi della correttezza della situazione.