Se la scuola cade a pezzi oggi, la città cadrà a pezzi domani. Per la verità a Palermo siamo già avanti col lavoro: gli eventi sono contemporanei. Ma la scuola che cade a pezzi in diretta, insieme con i calcinacci, è destinata a frantumare sul nascere la speranza dei palermitani che verranno. Adesso, sono bambini, abitanti di un reame incantato, tra qualche anno saranno cittadini nati e cresciuti in un universo di crolli e di intonaco scrostato. In tale sfacelo di calcinacci, avranno voglia di ricostruire o si metteranno alle spalle la città-matrigna per passare oltre, come si fa quando si chiude una porta per sempre?
Le scuole di Palermo non si limitano ad un normale degrado. Spesso sono capolavori di precariato, monumenti alla distruzione. Sono sporche. Inadatte. Offrono ai piccoli prigionieri, costretti a lunghe ore di familiarità col pericolo, un panorama da Beirut sotto le bombe.
Questo giornale tenta di perseguire due strade che si contaminano a vicenda. Raccontare i fatti. Offrire, se possibile, soluzioni, o ampia facoltà di denuncia. Perciò chiediamo ai nostri lettori di farsi sentire. Di raccontare la scuola negata. Di spiegarci dove, quando e come si perpetrano gli attentati al senso comune della convivenza. Scriveteci, con un commento o alla mail di redazione (redazione@livesicilia.it). Noi verremo per verificare e amplificare, se è il caso. Voi avrete reso un prezioso servizio ai vostri figli. I palermitani che verranno.