PALERMO – Una “strana coppia” che chiede la riconferma di Vincenzo Costantino alla guida dell’Amap, la nomina di tecnici nei cda delle aziende e prova a fare asse in consiglio comunale in vista dei prossimi contratti di servizio. Ecco Orazio La Corte e Angelo Figuccia, il primo di Leva Democratica e il secondo di Forza Italia: entrambi componenti della Terza commissione, fino a qualche tempo fa distanti anni luce, che oggi invece si ritrovano su analoghe posizioni, come illustrato in conferenza stampa.
“Costantino è stato epurato perché si è rifiutato di assorbire i lavoratori delle caditoie mettendo a rischio la loro dignità professionale ma anche i conti dell’azienda – dice La Corte – il problema è che nei cda non ci sono tecnici e l’unico presidente ad avere capacità manageriali era proprio Costantino”. “Orlando vuole solo yesman – aggiunge Figuccia – finalmente possiamo individuare gli inciuci del sindaco e smascherarli. E secondo me (anche se su questo La Corte dissente, ndr) l’avvicinamento di Orlando a Renzi ci fa capire che da qui a poco avremo delle sorprese per le partecipate. Olrando è un camaleonte, rinnegherà quanto detto in campagna elettorale e aprirà ai privati”.
La conferenza stampa è stata soprattutto l’occasione per fare il punto su Amap, grazie anche all’intervento della sindacalista dell’Ugl Margherita Gambino: “Qualcuno dovrebbe spiegarci – ha detto la sindacalista – perché per Aps, che contava 206 dipendenti e fatturava ogni due mesi, l’Amap ha chiesto 15 milioni e invece per i lavoratori delle caditoie ne bastano sette senza che si produca alcun utile. Noi non siamo contrati al passaggio di questi lavoratori, ma il Comune saldi le fatture, aumenti del 20 per cento il corrispettivo fermo al 2006 e ricapitalizzi, come chiede anche Costantino. Dimissioni del cda? Non sono ancora formali”.
La partita adesso si gioca tutta per il rinnovo dei vertici dell’azienda: il sindaco deve ancora decidere se accettare o meno le dimissioni di Salamone e Monteleone, un passo indietro chiesto direttamente dall’amministrazione comunale anche se gli interessati negano. Orlando sa però di dover contare su uomini di fiducia nel cda: o i due torneranno sulle loro posizioni, oppure dovrà cercare altri comunali pronti a correre anche dei rischi praticamente a costo zero, anzi rimettendoci l’assicurazione.
La Corte e Fuguccia chiedono però la riconferma di Costantino e garanzie per il passaggio dei lavoratori. “Il problema di Orlando è che non ha una maggioranza – dice l’ex orlandiano – votano solo delibere di Cammarata, peraltro già bocciate come quella sul cimitero dei Ciaculli. Ecco perché mi sono allontanato dal Mov139, ma non dal sindaco”.