PALERMO – La classica partita di calcetto settimanale si è trasformata in dramma, stasera, ai campetti Florio nella zona di Aquino-Molara, nella periferia della città. Un ragazzo di 31 anni, Antonino Lo Cascio, si è improvvisamente accasciato in campo e non ha più dato segni di vita. I compagni lo hanno soccorso, si sono stesi accanto a lui per capire cosa gli fosse successo, ma non sono riusciti ad aiutarlo in alcun modo. E’ così stato lanciato l’allarme al 118 ed un’ambulanza è arrivata sul posto nel giro di pochi minuti.
Il trentunenne era in arresto cardiaco: da quel momento in poi sono iniziate le concitate fasi di rianimazione da parte dei sanitari. Un tentativo disperato effettuato dalla dottoressa Anna Brighina, che è riuscita a strappare alla morte il giovane. Dopo il messaggio cardiaco il ragazzo è stato intubato e trasportato d’urgenza all’ospedale Ingrassia di corso Calatafimi. Durante il tragitto è stato nuovamente rianimato, le sue condizioni sono disperate. Il trentunenne che è adesso ricoverato e tenuto sotto stretta osservazione, aveva poco prima subìto un impatto con un altro calciatore.
Chi si trovava con lui sul campo e stava disputando una partita che doveva concludersi, come sempre, col sorriso sulle labbra, racconta che si era verificato uno scontro fisico. Uno dei tanti che spesso avvengono involontariamente durante i match per il possesso della palla. Resta da chiarire se l’arresto cardiaco è stato provocato dall’impatto o se il malore è sopraggiunto prima. Sul posto è arrivata anche la polizia che ha ascoltato i compagni di squadra e raccolto gli elementi per ricostruire quanto successo. Il giovane lotta adesso tra la vita e la morte.
“Noi disponiamo del kit di soccorso e di un defibrillatore automatico – dice il figlio del titolare dei campi, Salvo Florio -. Ieri sera però, ci teniamo a dirlo, a dare una possibilità di vita a questo ragazzo è stato un nostro amico rianimatore del 118 che ha effettuato le prime operazioni. Spesso ci sono poche ambulanze nella zona e, come in questo caso, il ritardo può essere fatale. Speriamo con tutto il cuore che si rimetta, che possa tornare qui anche per non giocare una partita, ma semplicemente per scambiare due chiacchiere”.
In base a quanto spiegano i titolari dei campi di Aquino, Lo Cascio e i suoi amici giocherebbero lì ogni settimana. “Ormai da dieci anni, per loro, è un appuntamento fisso. Ogni lunedì alle 21 disputano questa partita di calcio a 7 e non gli era mai successo nulla. Abbiamo saputo che ultimamente aveva avuto dei problemi muscolari – prosegue Florio – e che aveva ricominciato ad allenarsi dopo tre mesi, ma nessuno, al momento, può ipotizzare cosa gli sia realmente successo”. “Al campo – aggiunge l’allenatore Mimmo La Barbera – siamo pronti a prestare le prime operazioni di soccorso – conosciamo tutti l’importanza della tempestività quando si verificano cose del genere. Speriamo davvero in segnali di ripresa per questo giovane”. Lo Cascio si trova ancora ricoverato in condizioni gravissime.