ROMA – E’ tempo di Invalsi. E delle consuete polemiche. Da domani oltre due milioni di studenti affronteranno i test per la valutazione delle competenze acquisite in Italiano e Matematica. Alla vigilia della prova, mentre la presidente dell’Invalsi, in una lettera inviata agli insegnanti, rassicura che l’obiettivo di queste rilevazioni è il miglioramento delle performance dei ragazzi e che l’Istituto é consapevole della opportunità di tener conto del peso che le diverse variabili (ambiente familiare, territorio…) possono avere nei risultati, i Cobas confermano gli scioperi indetti in concomitanza “con l’insensato rito dei quiz indovinello”.
Domani in una manifestazione-spettacolo davanti al ministero (hanno arruolato artisti di strada per ‘animare’ la mattinata) ribadiranno le ragioni del loro ‘no’, non ultima quella relativa ai costi: “il funzionamento annuo a regime dell’Invalsi richiede l’assegnazione di un finanziamento pari a 14.000.000 euro”. L’Anief dal canto suo reputa positiva la pratica dei test Invalsi, “ma solo se verrà adottata come indicatore per programmare nuove strategie didattiche”. Non è d’accordo, invece “se si vuole utilizzare l’esito delle prove standardizzate per etichettare le scuole e per valutare gli insegnanti”. Ai contestatori risponde indirettamente il ministro Giannini: “la valutazione è una parola d’ordine a cui non posso e non devo rinunciare”, “credo che più che discutere e contestare l’esistente si debba insieme – mondo della scuola, insegnanti e dirigenti scolastici e ministero – lavorare affinché lo strumento di valutazione diventi la chiave di cambiamento radicale della figura dell’insegnante, della sua valorizzazione, per premiare chi lavora di più”. I primi a cominciare, domani, saranno gli alunni delle seconde e quinte elementari che si cimenteranno con la prova preliminare di lettura e quella di Italiano. Il giorno successivo se la vedranno con la Matematica e con il questionario studente. Il 13 maggio sarà poi la volta degli studenti del secondo anno delle scuole superiori che nello stesso giorno affronteranno sia la prova di Italiano sia quella di Matematica e dovranno compilare pure il questionario studente che raccoglie le informazioni sul contesto di provenienza degli alunni. Si chiude la partita 2014 il 19 giugno con la prova nazionale preparata per gli studenti alle prese con gli esami di licenza media.
La novità di quest’anno è la scomparsa del test in prima media: le scuole secondarie di primo grado avranno le informazioni sugli apprendimenti degli studenti “in entrata” attraverso la messa a disposizione da parte dell’Invalsi dei risultati degli alunni che l’anno precedente hanno sostenuto la prova in quinta elementare. Resta allo studio l’ipotesi di differenziare per indirizzo le prove per le Superiori e intanto, in attesa che il test Invalsi venga introdotto all’esame di Maturità (se ne parla da anni) “assaggi” di test verranno sottoposti agli alunni dell’ultimo anno delle superiori (ma non in occasione dell’esame di Stato) per meglio “tarare” le domande in vista di modelli alternativi da proporre in futuro.
(Fonte ANSA)