Assedio all'Ars: giornata di protesta | per Formazione, forestali e precari - Live Sicilia

Assedio all’Ars: giornata di protesta | per Formazione, forestali e precari

La protesta di oggi all'Ars

di GIADA LO PORTO L'iniziativa è organizzata dai sindacati confederali per chiedere il pagamento degli stipendi.

la protesta
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PALERMO – Oggi, domani, forse a oltranza. Non hanno dubbi i lavoratori della formazione professionale che questa mattina sono tornati in strada a Palermo, riempiendo piazza del Parlamento, sede dell’Assemblea regionale, in concomitanza con la ripresa dei lavori d’aula. L’iniziativa è stata organizzata dai sindacali confederali per chiedere una riforma organica del settore, il pagamento degli stipendi arretrati (ci sono dipendenti senza paga e lavoro da oltre 12 mesi), la proroga delle attività degli addetti degli sportelli multifunzionali nei centri per l’impiego.

Se in giornata non verranno individuate soluzioni al ritardo delle erogazioni dei finanziamenti per consentire il pagamento degli stipendi dei lavoratori e non saranno fornite prospettive per il settore che garantiscano l’occupazione e il mantenimento dei livelli occupazionali, lo sciopero proseguirà. “La situazione è drammatica – commenta Giovanni Migliore segretario Cisl Scuola con delega alla Formazione – i lavoratori sono esausti, stanchi di attendere soluzioni che tardano ad arrivare”.

“Siamo qui affinchè il Parlamento regionale assuma la drammaticità di questa vertenza e intervenga sul governo – aggiunge Giusto Scozzaro, segretario generale della Flc Cgil siciliana -. Non siamo soddisfatti dell’atteggiamento tenuto dal governo nel corso dei numerosi tavoli tecnici indetti e non siamo più disposti ad accettare risposte aleatorie come quelle che ci vengono date di volta in volta”.

Chiedono di essere rispettati, di non essere più considerati “fannulloni”, chiedono il diritto “di tornare a sperare in un futuro – dice Giuseppe Del Rio, uno dei lavoratori presenti – di alzarsi la mattina e non dover ingegnarsi su come andare avanti, su come spiegare ai propri bambini le ristrettezze del momento. Questo governo doveva essere quello delle rivoluzione, del cambiamento e invece è peggiore dei precedenti, ha affossato la Sicilia. Siamo allo sbando…”.

Nel pomeriggio la fusione con il coro di protesta dei lavoratori forestali ma anche dei precari ex pip e Asu che “vivono giorni di fortissime difficoltà e preoccupazioni – fanno sapere i sindacati – a causa della mancata approvazione della cosiddetta finanziaria bis all’interno della quale dovrebbero essere reperite le somme per il pagamento delle loro spettanze correnti e arretrate”. Il pomeriggio in piazza del Parlamento, insomma, è stato infuocato dagli animi delle tante categorie di lavoratori che non sanno cosa riserverà loro il domani.

Gli ex pip ad esempio erano stati esclusi dalla Regione per avere commesso dei reati o possedere un reddito superiore a quello consentito per ricevere il sussidio. “Siamo in piazza per il diritto dei lavoratori e per la loro dignità, non si può scavalcare un diritto in questo modo – dice Mimmo Russo sindacalista di base e consigliere comunale del Mpa – anche a coloro che sono sotto l’interdizione dei pubblici uffici deve essere mantenuto il diritto di lavoratore. Ci aspettiamo che gli 89 deputati votino emendamenti a favore – aggiunge – il novantesimo è Crocetta, ma da lui non ci aspettiamo nulla di buono, ha già ampiamente dimostrato il male assoluto nei confronti di questo bacino”.

Presente questo pomeriggio anche una delegazione di musicisti dell’Orchestra Sinfonica Siciliana per sollecitare l’approvazione della “manovrina” che permetterebbe il saldo delle spettanze ai lavoratori. “Siamo stati penalizzati in maniera pesante – dice Davide Alfano – i disagi sono tanti, influiscono sulla vita personale, familiare di ognuno di noi. Cinque mesi senza una lira in tasca sono tanti, troppi, non si può andare avanti in questo modo tra le difficoltà quotidiane e la paura del futuro”. “I disegni di legge presentati da questo governo sono rimasti incompiuti – dice Giuseppe Tumminia, segretario regionale della Uil Sicilia – l’appello che va all’Aula è quello di riprenderli e portarli a legge definitiva, ecco questo già ci basterebbe da siciliani e lavoratori dello spettacolo”.

 


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