PALERMO – “Due ore di giorno e due ore scure di sera, bionde e scure diventano quattro ore”. E nell’inchiesta su mazzette e rifiuti saltano fuori pure le escort. Che nell’elenco delle presunte regalie ricevute dal funzionario regionale Gianfranco Cannova si aggiungono ai soldi in contanti, agli alberghi di lusso, al televisore da sedici mila euro e alla promessa di una villa al mare.
Gli imprenditori finiti ai domiciliari avrebbero saputo quali corde suonare per ottenere dal funzionario dell’assessorato regionale al Territorio e ambiente il rilascio o il rinnovo delle autorizzazioni per le discariche, per conoscere in anticipo l’arrivo dei controlli, per ottenere i pagamenti nonostante l’attività fosse rimasta ferma a causa dei macchinari andati in tilt.
Per la verità era l’imprenditore catanese Domenico Proto molto interessato all’argomento escort: “ Avevo pensato… avevo pensato così, così veramente… purtroppo… quella cosa la dobbiamo fare saltare… capito?”. La meta del viaggio, relax incluso, doveva essere Roma. “Quale cosa? Quale cosa Mi?”, chiedeva distratto Cannova. “ E… noi giorno 20 avevamo una cosa, no?”. Sì, sì sì”. “Eh…. purtroppo deve saltare, io avevo fatto qualcosina, avevo praticamente… ora te ne parlo… domani e poi ne usufruisci tu”. Cannova aveva altri pensieri per la testa: “No vabbé, non ti preoccupare perché prima vengono altre cose e poi viene il divertimento”. Proto insisteva: “.. ne usufruisci tu… che ci posso fare? Fai quattro più uno. Quattro più uno fai”. Ormai è organizzato vedi ah”. E il funzionario: “Domani ne parliamo…. ora il problema è un altro…”. Gli interessava di più l’esito di una pratica.
Non sappiamo come sia andata a finire la trasferta romana. Sappiamo, invece, che nel salone di casa Cannova ha trovato posto un televisore super tecnologico. O meglio: “Tv, piedistallo motorizzato, le due casse frontali, quelle elettrostatiche, le due casse posteriori e il subwoofer col telecomando”, come spiegava il commesso di un noto negozio palermitano. Il tutto per un valore di sedici mila euro. Pagati da chi? Da Mimmo Proto, secondo l’accusa che si basa sulla conversazione fra Cannova e la moglie. “Qualcosa te la esce per questa cosa che hai fatto?”, “10 mila”,”Quanto?…te li ha dati?…”, “Se ne fotte lui dei soldi”. La donna era piuttosto preoccupata. Temeva di non potere reggere un così elevato tenore di vita, salvo trovare confronto: “Meno male che c’è lui”.
Cannova, sempre stando alle intercettazioni, sembrava molto interessato a una villa con vista mare. Mica una spiaggetta qualunque, ma la Scala dei Turchi, gioiello di Realmonte. Ne parlava con Calogero e Giovanni Sodano, gli imprenditori agrigentini coinvolti nel blitz: “… noi 15 villettine stiamo facendo fare alla Scala dei Turchi… una per lei”. “Avete la concessione?”, chiedeva Cannova: “Si tutto autorizzato. E’ meravigliosa, infatti ci rissi se noi riusciamo a completarlo… uno…. del dottore”. E il dottore rideva di gusto. E pure gli imprenditori ridevano: “Ah ah poi non conviene che poi lo abbiamo come vicino di casa e ci viene a disturbare, ‘vuole chistu, vuole chiddu… è vero signora?’”. Agli atti dell’indagine risulta che il progetto per la lottizzazione era già stato presentato all’ufficio tecnico comunale.
Fra i Sodano e Cannova i rapporti, però, non sono sempre stati sereni. Anzi, gli imprenditori lo hanno aspramente criticato per via degli esborsi di denaro: “Ce lo siamo tolti di bocca, come in quel porco di Cannova… centomila euro se ne sono andati. Tra quel lato e da questo lato”. E non sarebbero le uniche cifre pagate e citate nelle intercettazioni.