Debiti delle imprese, Leanza:| "Inaccettabile ritardo della Regione" - Live Sicilia

Debiti delle imprese, Leanza:| “Inaccettabile ritardo della Regione”

Lino Leanza

“Inaccettabili ritardi, il presidente della Regione metta in campo la sua autorevolezza per sbloccare questa situazione di stallo".

articolo 4
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PALERMO – “Il ritardo accumulato dalla Sicilia nel pagamenti dei propri debiti nei confronti delle imprese è assolutamente inaccettabile e rischia di aggravare ulteriormente la già difficile situazione economica dell’isola”. Lo dice Lino Leanza di Articolo 4 che chiede un intervento immediato alla massima istituzione regionale.

“Articolo 4 per primo oltre un anno fa lancio una mozione per sollecitare il saldo dei debiti nei confronti delle imprese. Ci siamo sempre impegnati, a fianco degli assessori che si sono succeduti, per giungere all’approvazione del dl pagamenti, alla stipula del necessario mutuo lavorando perché questo non comportasse un aumento della pressione fiscale ma si traducesse in una immissione di liquidità per dare respiro all’economia siciliana. Che ad oggi non sia stato erogato un solo euro è inaccettabile anche perché si rischia di vanificare tutto l’impegno fin qui profuso”.

“Al presidente della Regione chiediamo di mettere in campo tutta la sua autorevolezza per sbloccare questa situazione di stallo confermata dal ragioniere generale della Regione nelle sue dichiarazioni alla stampa. Occorre dare risposte e tempi certi di erogazione di questo miliardo di euro per ottenere il quale circa un mese fa è stato sottoscritto il mutuo”.

Ma l’allarme di Leanza va oltre “Occorre saldare subito il pregresso per passare con immediatezza alla seconda fase di questa operazione che ci deve vedere impegnati nella normalizzazione dei pagamenti. L’Europa ci chiede di saldare i nostri conti entro 60 giorni dall’emissione del titolo di pagamento adeguandoci agli standard europei”

“Anche per questa fase 2, forse perfino più importante della prima, è necessario che il Presidente Crocetta intervenga garantendo un percorso al quale òla Sicilia non può permettersi di sottrarsi”.

 


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