PALERMO – Prosegue l’aspra polemica tra il presidente della Regione Rosario Crocetta e il presidente della commissione Sanità dell’Ars Pippo Digiacomo. Oggi lo scontro tra i due compagni di partito riguarda una gara da 120 milioni di euro, quella bandita dall’Asp di Palermo per l’efficientamento energetico, in merito alla quale, scrive Repubblica, Digiacomo annuncia un esposto in procura. La commissione Sanità – riporta il quotidiano – ha ascoltato il 23 luglio scorso in audizione il direttore generale dell’Asp, Antonio Candela, e Digiacomo chiede chiarezza sui 49 milioni di euro di presunto risparmio non certificati, se “vi sia stata un’offerta secca, dove si considera una fattispecie ben precisa, oppure occorre fare altre valutazioni”.
Digiacomo contesta tra l’altro anche la durata temporale di 13 anni del vincolo per la fornitura, “un tempo lunghissimo – osserva – in un settore dove le innovazioni tecnologiche sono all’ordine del giorno e in continua evoluzione”.
Nel pomeriggio Crocetta ha inviato una lunga e durissima nota contro il presidente della commissione Sanità. “Sembra che l’onorevole Digiacomo – scrive il governatore – negli ultimi tempi si stia divertendo a recitare a soggetto, solo che non avendo studiato all’accademia di arte drammatica, gli spettacoli gli vengono male. Mentre ha intenzione di creare una tragedia in realtà mette in scena una farsa. Domanda: si può rispondere al fatto di frequentare un noto faccendiere, già arrestato poiché considerato “promotore e organizzatore” di truffe che hanno coinvolto banche, aziende e decine di indagati e arrestati, affermando che la Borsellino per difendere il proprio nome dovrebbe stare lontana dalla sanità? La sanità in sé è un’attività criminale? Sono eventualmente criminali i comportamenti e Lucia è un esempio di dialogo, trasparenza e persino di quella politica mite che tutti quanti vorremmo si realizzasse in Sicilia e nel nostro Paese”.
“Digicomo – attacca Crocetta – invece di fare mea culpa dicendo che ha fatto male a dare per un paio di giorni la settimana la sua stanza istituzionale di presidente di commissione a un noto faccendiere gelese, che riceveva aziende, faccendieri, politici, imprese spacciandosi addirittura per segretario di Franceschini, invece di cacciare a calci nel sedere uno che viene accusato dalla magistratura di essere delinquente, afferma che nei suoi confronti sarebbe in atto un’opera di ‘mascariamento’, con grande senso del sorriso che mi provoca tale frase. Devo dire che nel caso di Digiacomo dobbiamo parlare di “automascariamento”, poiché sicuramente la frequenza del Sanfilippo, non ci sembra proprio una frequentazione da suore orsoline. L’ha fatto in buona fede o in mala fede? Io non lo so, perchè l’indagine sull’animo umano non ci appartiene come diritto politico. Sarebbe bastato rispondere ‘non ne sapevo nulla, non metterà più piede nel mio ufficio'”.
“Digiacomo vuole intervenire su una attività gestionale che appartiene per legge solo ai dirigenti e neppure al governo? Fermo restando – continua Crocetta – che la commissione fa attività ispettive e laddove si ravvisino reati deve correttamente riferire alla magistratura. Perchè la Borsellino dovrebbe fare un passo indietro sulla sanità? Si può dire questo senza incorrere nel reato di diffamazione a mezzo stampa? Ma noi siamo gente buona che perdona tutto, che considera sempre gli altri in buona fede, ma sinceramente, on. Digiacomo, che fine ha fatto Sanfilppo? E che ci faceva nel suo studio per mesi? Questa è una domanda politica, se ce la chiarisce”.
Quanto alla gara, Crocetta aggiunge che “il governo non si occupa di fatti che attengono all’autonomia gestionale dei dirigenti e il direttore Candela ha fatto delle scelte la cui competenza gli appartiene per legge. C’è una violazione di legge? Non credo”.
“Il Digiacomo non butti in politica ciò che non ha nessuna connessione con la politica. In uno stato democratico esistono poteri che hanno competenze diverse. La commissione Sanità è una commissione legislativa e di controllo sugli atti del governo. Ci sono atti del governo che intervengono sulla gara citata? Non ce ne sono. Cosa c’entra dunque l’attacco alla Borsellino? Ritiene che la gara dell’Asp sia “irregolare”? Rappresenti a chi di dovere, ma non diffami e non interferisca sul corso della gara, perchè nel codice tale interferenza si chiama in un altro modo”.
Parole durissime alle quali Digiacomo ha ribattuto con un comunicato stampa. “Gli insulti di carattere personale sono solo sfoghi scomposti ed imbarazzanti – dice il deputato regionale del Partito democratico -. Ritengo però indispensabile rispondere ad attacchi precisi. Per quel che riguarda la figura di Gaetano Sanfilippo – dice Digiacomo – il presidente Crocetta dovrebbe chiedere notizie più precise al parlamentare nazionale a lui molto vicino anzi simbiotico che me lo ha introdotto. Comunque, come il presidente sa perfettamente, – dice il parlamentare – i galantuomini ‘le mosche se le sanno cacciare’: nella mia attività politica incontro centinaia di persone, ascolto tutti, ma agisco con la mia testa.
“Per la gara da 126 milioni di euro – prosegue il parlamentare -, oggetto della polemica, devo dire che l’importo e l’elevato numero di anni: 13 è parso eccessivo alla Commissione che mi onoro di presiedere. Ma non era contrario il presidente a gare d’elevato importo e per un periodo eccessivo? Ha cambiato idea? Perché? Intanto il verbale della Commissione è stato trasmesso alla Procura della Repubblica ed alla Procura della Corte dei Conti. Non interferiamo sulle gare, ma intendiamo esercitare i nostri poteri di controllo. Si vuole mettere il bavaglio alla Commissione sanità? Si vuole tornare ai beati tempi in cui nella stessa Commissione si sono perpetrati danni incalcolabili alle finanze della Regione?”.
“Attaccare la Borsellino? – conclude Digiacomo – Credo sia una delle più nobili espressioni di questa terra martoriata. Verso Lucia ho una stima incondizionata e l’ho sostenuta convintamene nella sua incisiva azione di Governo”.