Il Risiko delle commissioni| In tre per la guida del Bilancio - Live Sicilia

Il Risiko delle commissioni| In tre per la guida del Bilancio

Entro domenica i gruppi dovranno trovare un accordo, altrimenti sarà "liberi tutti". In Terza e Settima commissione giochi ancora aperti.

sala delle lapidi
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PALERMO – Una partita a “Risiko” fatta di strategie, scenari improbabili e alleanze insolite che, da qui a domenica, dovrà essere chiusa per evitare il “liberi tutti”. Non stiamo parlando dell’elezione del nuovo Capo dello Stato, ma della corsa di Sala delle Lapidi alla composizione delle nuove commissioni consiliari. Impresa assai meno ardua e altisonante, per carità, ma non per questa meno ricca di incognite.

Da domenica primo febbraio, infatti, le commissioni andranno ufficialmente rinnovate e, regolamento alla mano, andranno convocate lunedì con all’ordine del giorno l’elezione di presidente e vicepresidente. La partita è in corso e va chiusa in settimana: se si arriverà a un accordo trasversale allora la scelta dei nomi potrebbe anche slittare di qualche giorno, altrimenti ognuno si affiderà alla matematica.

Ogni commissione è composta da sette consiglieri e la composizione dovrebbe rispecchiare i rapporti di forza in Aula. Il Mov139 a oggi conta solo 18 consiglieri su 50, troppo pochi per poter dirigere i giochi con tranquillità. Ecco perché da alcuni giorni a questa parte si sono intensificati i rapporti della maggioranza sia con alcuni fuoriusciti, che con alcuni eletti in altre liste: una pattuglia di 4 o 5 consiglieri pronti a vestire (in alcuni casi nuovamente) la maglia degli orlandiani. Considerando anche le intese di massima che, secondo alcune voci, sono state raggiunte con i gruppi di Sicilia Democratica e Italia dei Valori, ecco che la pattuglia del sindaco torna a essere maggioranza numerica.

Il Mov139 ha i numeri per mantenere la presidenza in quattro commissioni e tre sarebbe pronto a cederle: una andrà a Idv, che confermerà Paolo Caracausi alle Attività produttive, mentre le restanti due potrebbero andare o entrambe al Pd o oppure una ai democratici e una all’area di centrodestra. E qui viene il bello. In Terza e Settima commissione, rispettivamente Partecipate e Bilancio, infatti, i numeri sono risicati: alla Terza il Mov139 non conta nessun componente (ma gli orlandiani non ne fanno un dramma) e il Pd non ha i numeri per confermare il presidente uscente democratico Luisa La Colla, mentre il Bilancio conta soltanto due del Mov. Il punto è che gli orlandiani vorrebbero tenere la Settima commissione, troppo prestigiosa per essere lasciata alle opposizioni, sebbene in questi due anni siano rimasti in minoranza senza soffrirne particolarmente.

Ma, come detto, i numeri non ci sono. Nell’organismo guidato da Francesco Bertolino figurano infatti il capogruppo di maggioranza Aurelio Scavone, Filippo Occhipinti (Idv), due democratici (Sandro Leonardi e Fabrizio Ferrara), Giuseppe Milazzo (Forza Italia) e Mimmo Russo che, sebbene formalmente del Misto, è per sua storia uomo di centrodestra. Una poltrona, quella di presidente della commissione di via Roma, per cui sono in lizza in tre: il Mov139, il Pd e Mimmo Russo che gode dell’appoggio di Forza Italia.

Gli orlandiani a questo punto hanno tre opzioni: possono dialogare con i democratici mantenendo il Bilancio e cedendo altre due commissioni, guardare al centrodestra rinnovando un feeling che dura da tre anni oppure andare da soli, tentando la conta con tutti i rischi del caso (in caso di mancato accordo preside l’anziano per voti, che è Milazzo). Gli scenari sono diversi e tutti possibili e al momento è azzardato fare previsioni, anche perché le trattative sono in corso. Ma la scelta della maggioranza non sarà di poco conto, visto che dall’accordo o meno sul Bilancio dipendono tutte le altre commissioni che dovrebbero variare di pochissimo, se non addirittura restare così come sono.

“Forza Italia non chiede e non vuole alcuna commissione – dice il capogruppo e coordinatore cittadino Giulio Tantillo – alla guida della commissione Bilancio è giusto mandare uno degli attuali componenti e, per come ha lavorato e per l’esperienza che ha maturato, vediamo di buon grado la proposta Mimmo Russo, che sarebbe una garanzia”. Un endorsement in piena regola, insomma. “Non rilascio dichiarazioni, attendo che ci sia la riunione con gli altri gruppi per poter ragionare sugli elementi a nostra disposizione. Vedremo se c’è lo spazio per un percorso politico o se, come propone Tantillo, sarà ‘liberi tutti’”, dice invece Scavone. Attendista anche il capogruppo democratico Teresa Piccione: “Il Pd è disponibile a una sua presenza ai vertici delle commissioni perché ritiene che la partecipazione ai provvedimenti sia utile a costruire atti positivi per lo sviluppo della città”.

Al di là delle dichiarazioni ufficiali, però, la partita è apertissima: il sindaco non vuole immischiarsi più di tanto nella partita né stringere rapporti con i democratici, il Pd ha al momento la presidenza della Terza ma non i numeri per confermarla da solo, il centrodestra proverà ancora una volta a fare da ago della bilancia. Con lo spettro di un “liberi tutti” che rischia di riservare più d’una sorpresa.

 


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