Tesoreria, il Consiglio alla fine approva: 23 sì e una sola astenuta - Live Sicilia

Tesoreria, il Consiglio alla fine approva: 23 sì e una sola astenuta

Il voto sulla delibera era saltato diverse volte

CATANIA – Approvata. Sotto lo sguardo vigile del sindaco Enrico Trantino. Il Consiglio comunale etneo ha votato favorevolmente (23 sì, cinque contrari, un’astenuta) la nuova bozza della convenzione per l’affidamento del servizio di tesoreria del Comune di Catania.

Per diverse sedute del senato cittadino, la bozza di convenzione è stata la pietra dello scandalo a Palazzo degli elefanti. L’argomento sul quale maggioranza e opposizione si sono trovati clamorosamente d’accordo: l’approvazione non s’aveva da fare.

Il servizio tesoreria

Non perché il servizio di tesoreria non sia una cosa importante. Tutt’altro: lo è, eccome. È solo che la nuova bozza di convenzione, da allegare a un futuro bando, prevede di assegnare all’eventuale aggiudicatario una commissione. Un modo per aumentare l’attrattiva della prossima gara d’appalto.

Del resto, dal 2018 a oggi, nessun istituto bancario ha mai tentato di aggiudicarsi il servizio di gestione delle casse di Palazzo degli elefanti. Si va avanti, quindi, di proroga in proroga. Un regime che l’assessore al Bilancio Giuseppe Marletta ha dichiarato di volere interrompere, richiedendo la trattazione urgente della delibera – cioè la modifica della convenzione, con l’aggiunta delle commissioni – al senato cittadino.

Il numero legale saltato

Una mossa che nessuno si aspettava e a cui l’aula consiliare, da ambedue le parti, ha risposto con un secco: “Non c’è stato abbastanza tempo per capire“. Di sedute andate a vuoto ce ne sono state diverse. A impedire che la delibera venisse approvata c’erano anche porzioni della stessa maggioranza.

Non tanto il Movimento per l’autonomia, spesso critico con l’amministrazione ma sempre presente al momento del voto; quanto pezzi direttamente riferibili a Fratelli d’Italia, il partito del primo cittadino, o a Forza Italia, solidissima presenza in aula e in giunta. Una situazione che suggerisce una più pronfoda gatta da pelare per l’amministrazione.

L’idea, cioè, che lo stallo sulla tesoreria servisse a nascondere mal di pancia di altro tipo, dentro alla maggioranza. Come, per esempio, puntare i piedi in vista dei futuri riassetti della giunta. Dopo che l’attuale assessore forzista Salvo Tomarchio sarà andato a Palermo, infatti, chi dovrà prendere il suo posto? E ci sarà un turn over più ampio in giunta?

La geografia del voto

Tutti temi che restano sullo sfondo ma che, ieri sera, non hanno tenuto in ostaggio la tesoreria municipale. Dei 29 consiglieri comunali presenti, si è astenuta solo Simona Latino, della Democrazia cristiana nuova di Totò Cuffaro.

Cinque contrari: gli esponenti del Partito democratico (Maurizio Caserta, Damien Bonaccorsi e Giovanni Barbagallo) e del Movimento 5 stelle (Graziano Bonaccorsi e Gianina Ciancio). Tra gli assenti, si segnalano il capogruppo di Forza Italia Piermaria Capuana e il vicepresidente vicario del Consiglio comunale Riccardo Pellegrino.


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