Imu sui terreni agricoli | Aliquota al 7,60 per mille - Live Sicilia

Imu sui terreni agricoli | Aliquota al 7,60 per mille

Il sindaco di Salemi

L’aliquota Imu sui terreni agricoli ricadenti nel territorio di Salemi è stata fissata per il 2014 al 7,60 per mille, in linea con quanto previsto dalla normativa nazionale. Lo ha stabilito il Consiglio comunale, riunito ieri per approvare l’interpretazione autentica di una precedente delibera del 29 settembre.

SALEMI – L’aliquota Imu sui terreni agricoli ricadenti nel territorio di Salemi è stata fissata per il 2014 al 7,60 per mille, in linea con quanto previsto dalla normativa nazionale che ha istituito l’imposta. Lo ha stabilito il Consiglio comunale, riunito ieri per approvare l’interpretazione autentica di una precedente delibera del 29 settembre. Quest’ultimo provvedimento, infatti, era stato interpretato erroneamente dai vertici del settore ‘Amministrazione delle risorse-Patrimonio’ del Comune, che si occupa dei servizi finanziari e della riscossione dei tributi: una valutazione impropria, non concordata con l’amministrazione comunale, e che aveva portato gli uffici a comunicare erroneamente ai cittadini un’aliquota del 9 per mille.

Alla seduta ha partecipato anche il sindaco, Domenico Venuti, che ha pesantemente criticato l’introduzione dell’Imu sui terreni agricoli: “Una scelta vergognosa – ha affermato Venuti –. Abbiamo intenzione di muoverci per far pervenire al governo nazionale una relazione dettagliata sulle ripercussioni negative che questa scelta produce sul nostro territorio e sui bilanci comunali. Su questo punto non lasceremo nulla di intentato”.

Il sindaco ha poi comunicato al Consiglio la sostituzione del responsabile del settore ‘Amministrazione delle risorse-Patrimonio’, Giuseppa Benenati, che è stato affidato ‘ad interim’ al Segretario generale del Comune, Riccardo Masoni, che assume anche la guida dell’ufficio contratti. A Masoni andrà inoltre la gestione dell’ufficio legale, che si occupa dei contenziosi che vedono parte in causa il Comune. Prosegue in questo modo l’attività di riordino dell’intera macchina amministrativa comunale, che era iniziata il 31 dicembre 2014 con la riduzione dei settori da sei a cinque. In quell’occasione l’amministrazione comunale aveva ridotto l’indennità aggiuntiva per i capi settore al minimo previsto dal Contratto nazionale di lavoro. Una scelta che ha portato a un risparmio del 60% della voce spese per i dirigenti comunali.


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