"Atti falsi, lavori mai fatti" | Dirigenti e imprenditori indagati - Live Sicilia

“Atti falsi, lavori mai fatti” | Dirigenti e imprenditori indagati

L'Asp di Palermo

L'azienda sanitaria di via Cusmano avrebbe pagato una serie di imprese per lavori mai eseguiti di derattizzazione, disinfestazione, pulizia, manutenzioni e facchinaggio. Complessivamente si parla di oltre 500 mila euro. Aperta un'inchiesta della Procura. All'interno i nomi dei coinvolti.

sanità, asp di PALERMO
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PALERMO – Una montagna di determine false con le quali, secondo l’accusa, l’Asp 6 avrebbe pagato una serie di imprese per lavori mai eseguiti di derattizzazione, disinfestazione, pulizia, manutenzioni e facchinaggio. Complessivamente si parla di oltre 500 mila euro. Con quest’ipotesi accusatoria la Procura della Repubblica ha messo sotto inchiesta ventinove persone fra imprenditori, dirigenti e funzionari dell’Azienda sanitaria palermitana.

Si tratta di Francesco Paolo Leone (responsabile dell’Unità operativa “Spese in economia” dell’Asp 6), Giovanni Battista Mineo (direttore “Servizio dipartimentale economale”), Vincenzo Barone (direttore amministrativo), Francesco Giosuè (direttore “Dipartimento gestione appalti e forniture”), Vincenzo Siragusa (direttore “Dipartimento gestione risorse economiche”), Giuseppe Cappello (funzionario), Vincenzo Sanzone (funzionario), Sergio Consagra (funzionario “Dipartimento gestione risorse economiche”), Salvatore Rubino (direttore “Servizio dipartimentale economale”), Vincenzo Lo Medico (direttore “Dipartimento gestione appalti e forniture”), Giuseppe La Duca (dipendente), Caterina Pilara (responsabile “Servizio contabilità generale”), Gaetano Giammona (responsabile “Segreteria coordinamento commissione invalidi civili”), Valentina Russo (dirigente medico). Sono tutti indagati per abuso d’ufficio e falso. Nei mesi scorsi hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini. Nel frattempo molti hanno cambiato incarico, visto che gli episodi contestati risalgono al 2009 e 2010.

L’elenco degli indagati prosegue con gli imprenditori Matteo Pezzino, Giuseppe Muratore, Ferdinando Torregrossa, Matteo Galluzzo, Francesca Guercio, Rosella Musicò, Daniele Miranda, Giuseppe Zarcone, Arianna Di Lorenzo, Rosanna Favarò, Carmelo Spedale, Caterina Favarò, Filippo Favarò, Salvatore Torregrossa, Rosa Bianca Crivello. Agli imprenditori vengono contestati, a vario titolo, alcuni reati fiscali perché non ci sarebbe corrispondenza fra le determine dell’Asp e la documentazione contabile delle imprese .

L’inchiesta è dei carabinieri del Nucleo antisofisticazione che hanno consegnato nei mesi scorsi una copiosa informativa ai pubblici ministeri Maurizio Agnello e Claudia Bevilacqua. I pm hanno firmato l’avviso di conclusione delle indagini a cui seguiranno le richieste di interrogatorio o la consegna di memorie difensive da parte degli indagati. Fu uno di loro, Lo Medico (sarà uno dei primi a presentarsi in Procura per chiarire tutto), ad accorgersi di una presunta sfilza di irregolarità: c’erano determine solo in copia e non in originale, molte senza firma, altre riportavano numeri di protocollo già utilizzati in altri atti amministrativi, alcuni lavori erano stati frazionati in piccoli interventi, in diverse occasioni le fatture erano gonfiate oppure riportavano cifre diverse fra originale e copia, spesso si sforava il budget stabilito a inizio anno.

Un dossier finì per le mani dell’allora manager Salvatore Cirignotta che presentò una denuncia alla Procura. La stessa Procura che qualche anno dopo lo avrebbe fatto arrestare per una presunta turbativa d’asta nella milionaria gara per la fornitura di pannolini. Cirignotta, ex magistrato, è libero da tempo ed è stato rinviato a giudizio.


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