Pensioni, istruzioni per l'uso | "La competenza è nostra" - Live Sicilia

Pensioni, istruzioni per l’uso | “La competenza è nostra”

Diffusa la circolare che detta le regole per pensionamenti e pre-pensionamenti, sulla base delle norme approvata in Finanziaria. Le domande dovranno essere presentate entro il 15 luglio. Il governo nazionale potrebbe impugnare però alcune norme, ma l'assessore replica: "Con questi provvedimenti, grandi risparmi".

PALERMO – Parte la corsa ai prepensionamenti. L’assessore alla Funzione pubblica Ettore Leotta e la dirigente generale Luciana Giammanco hanno diffuso la circolare esplicativa che fungerà da “vademecum” per i dipendenti della Regione che decideranno di andare in pensione o di approfittare del prepensionamento previsto dalle norme inserite nell’ultima Finanziaria regionale. È già scattato, però, il conto alla rovescia. Le domande dovranno giungere alla Regione entro il 15 luglio.

Contratto 1 e contratto 2

La circolare di Leotta e Giammanco differenzia due tipi di “contratti”. Cioè due diversi trattamenti relativi al calcolo della pensione. Il primo è quello, per così dire, “misto”, riguardante la stragrande maggioranza dei dipendenti regionali. Il calcolo della pensione in questo caso è “retributivo” (basato cioè, appunto, sull’entità delle ultime retribuzioni) fino al 2003, mentre è contributivo dal 2004 in poi. La seconda “categoria” è dei soggetti che non rientrano in quella categoria e che hanno già un trattamento pari a quello degli statali.

L’entità delle pensioni

Stando alla Finanziaria appena approvata viene previsto che la quota retributiva delle pensioni dei regionali vada calcolata non più sull’ultima retribuzione, ma sulla media delle retribuzioni degli ultimi cinque anni. Inoltre a questo trattamento vengono posti dei limiti: essa non potraà superare l’85% degli stipendi degli ultimi cinque anni, ma non potrà mai scendere al di sotto delle pensioni destinate agli statali.

Fornero e pre-Fornero

I dipendenti che nel 2015 saranno in possesso dei requisiti previsti dalla legge Fornero, potranno andare in pensione senza la decurtazione del proprio trattamento (che non potrà però comunque superare il 90% della media stipendiale degli ultimi cinque anni). La finestra resterà aperta fino al 2020, ma via via si assisterà a un progressiva decurtazione del trattamento. I requisiti previsti dalla Fornero per il pensionamento, per il 2015, sono quelli di 66 anni e 3 mesi oltre a 20 anni di contributi, oppure il versamento di 42 anni e mezzo di contributi per gli uomini e 41 anni e mezzo per le donne.

Potranno andare in pre-pensionamento anche i dipendenti che tra il 2015 e il 2020 saranno in possesso dei requisiti della cosiddetta pre-Fornero. In questo caso requisiti previsti per il pensionamento, sono, per il 2015, quelli di 65 anni e 3 mesi oltre a 20 anni di contributi, oppure almeno 61 anni e 3 mesi di età oltre a 35 anni di contributi (in questo caso, però, le due voci dell’anzianità anagrafica e contributiva dovrà dare una somma pari almeno a 97 anni e 3 mesi). Ai dipendenti spetterà, per il 2015 e il 2016 una decurtazione sulla quota retributiva del 10 per cento.

Domande entro il 15 luglio

Adesso scatta il conto alla rovescia. Le domande, per chi sarà in possesso dei requisiti fino al 2020, dovrà essere presentata entro il 15 luglio. Intanto però la norma sui prepensionamenti è attualmente al vaglio del governo nazionale che sta valutando l’opportunità di impugnare i provedimenti relativi ai requisiti previsti tra il 2017 e il 2020.

Leotta: “I dubbi di Roma? La Sicilia ha competenza esclusiva”

“Le norme sui pensionamenti anticipati per il periodo dall’1 gennaio 2017 al 31 dicembre 2020 su cui il governo nazionale chiede chiarimenti, – ha però puntualizzato l’assessore Leotta – consentono sia notevoli risparmi alle casse regionali che una riorganizzazione dell’apparato burocratico della Regione, con una progressiva riduzione del personale regionale. Le disposizioni in questione devono essere considerate non quale normativa di favore, bensì – afferma – quale strumento per attuare una consistente riduzione degli organici dei dipendenti regionali e delle relative strutture organizzative, evitando al contempo di ricorrere a dichiarazioni di esubero sicuramente traumatiche. L’articolo 49 della finanziaria dispone infatti – prosegue Leotta – una riorganizzazione dell’apparato burocratico della Regione e la conseguente riduzione del personale regionale per il periodo fino al 31 dicembre 2020. Il governo regionale, con le norme in questione, ha previsto una fuoriuscita dei dipendenti che, tra l’altro, consentirà un notevole risparmio alle casse regionali”. Norme che, secondo l’assessore Leotta, sono supportate dalla potestà esclusiva in materia di personale prevista direttamente nello Statuto. “Stiamo parlando – continua – di una materia, quella del trattamento pensionistico del personale regionale, di competenza esclusiva della Regione siciliana, come più volte chiarito dalla Corte Costituzionale. Lo Statuto ha riservato alla legislazione regionale esclusiva le materie dell’ordinamento degli uffici e degli enti regionali e dello stato giuridico ed economico degli impiegati e funzionari della Regione Siciliana . In virtù di tali previsioni statutarie, di rango costituzionale, – ha concluso Leotta – la Regione Siciliana può legiferare in via esclusiva sia in materia di organizzazione dei propri uffici, sia in materia di stato giuridico ed economico del proprio personale”. Ma su queste norme pende anche il ricorso annunciato dai sindacati. Che sono stati convocati per il 3 giugno prossimo all’Aran.


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