GELA (CALTANISSETTA) – “Il Pd mi ha massacrato per cinque anni e nessuno è mai intervenuto per tutelare la mia attività amministrativa. Anzi, il Megafono in consiglio comunale si dichiarava opposizione”. Angelo Fasulo, ex sindaco di Gela uscito sconfitto dal ballottaggio con l’esponente del Movimento 5 stelle Domenico Messinese, non ci sta a prendersi tutte le colpe della debacle elettorale del centrosinistra nella cittadina nissena e affida a LiveSicilia il suo commento rispetto alle esternazioni del governatore, Rosario Crocetta.
“Le primarie? Volevano farle senza avere neppure un candidato. Quasi dovevo essere io a cercare uno che si contrapponesse a me, perché non si è presentato nessuno”. Poi l’affondo: “L’importante era farmi fuori – dice -. Ma forte di un bilancio risanato, di decine di opere pubbliche e di cantieri avviati, anche e soprattutto nelle scuole, di una organizzazione che ha portato Gela ad essere premiata come Smart city, di un progetto legato alla differenziata con dati da record e di una immagine ritrovata con apertura di cinema, teatri, biblioteche e musei, ho confermato la mia disponibilità e da candidato – continua – ho cercato di mantenere unità e di lavorare a liste competitive”.
“Capisco che la politica siciliana, che mostra sempre più debolezze, debba scaricare, in questo caso su di me, tutte le colpe ma questo non va bene – prosegue -. Il risultato negativo che ha interessato la mia persona e il Pd deve essere un punto di partenza, non perché non voglia recitare il ruolo di vittima, ma perché credo che l’impegno mio e di tante persone non debba essere mortificato”.
Fasulo dice di continuare a sentirsi “dirigente di questo partito e renziano al cento per cento. Non mi sono imposto e non ho chiesto di essere imposto – conclude -. Addirittura da candidato uscente ho accettato le primarie senza che nessuno si presentasse. Abbiamo perso tutti, io per primo”.