PALERMO – Tre o forse più accertamenti diagnostici effettuati dal presidente della Regione Rosario Crocetta all’ospedale Civico sono al centro di una indagine della Procura di Palermo, finalizzata alla verifica del rispetto del protocollo e dell’iter che dovrebbero accompagnare questo tipo di prestazioni nelle strutture pubbliche.
L’inchiesta è ancora iscritta a modello 45. È un fascicolo conoscitivo, cioè, al momento non contiene né ipotesi di reato, né indagati. L’indagine è partita nei mesi scorsi da un esposto giunto alla Procura della Repubblica di Palermo.
Una persona, di cui non si conosce l’identità ma che dimostrava di essere bene informato, scriveva delle visite del governatore nella struttura sanitaria palermitana. L’indagine che è scaturita dall’esposto si starebbe concentrando in particolare sull’iter seguito in occasione di tre o forse più esami eseguiti tra settembre e novembre dell’anno scorso. In particolare l’indagine starebbe verificando il rispetto, da parte del presidente Crocetta, del protocollo che prevede, per ogni cittadino, l’obbligo della prenotazione al Cup, il rispetto di una lista d’attesa, la produzione di una “impegnativa” e il pagamento del ticket. Un iter che può, anzi, deve essere eluso solo nei casi di problemi di salute “acuti”, di emergenze.
È presto per avere delle risposte che, però, non dovrebbero tardare ad arrivare visto che la Procura ha già delegato le indagini nei mesi scorsi. Non sappiamo se le informative della polizia giudiziaria siano state consegnate. Sappiamo però che nei giorni scorsi gli investigatori si sono recati in ospedale per raccogliere documenti e la testimonianza dei medici. Più di uno avrebbe confermato la presenza in ospedale del presidente della Regione, accompagnato dal direttore generale Giovanni Migliore.
Le verifiche sono d’obbligo anche per valutare se l’esposto sia partito da qualcuno che aveva interesse a tirare in ballo il governatore. Non sarà complicato accertarlo visto che di alcuni accessi di Crocetta in ospedale è rimasta traccia negli archivi informatici dell’ospedale.
Solo dopo avere letto le informative i pubblici ministeri valuteranno se esistono profili di illegalità per contestare eventuali reati qualora il modello del fascicolo della Procura cambiasse numero, da 45 a 21 e cioè quello del registro delle notizie di reato a carico di persone note.
Ad occuparsi delle indagini sono gli stessi magistrati e investigatori che stanno scandagliando l’operato di Matteo Tutino, ex primario di Villa Sofia e medico personale del governatore. Ed è in quel contesto che si era parlato anche del Civico. Ne discutevano Tutino e Giacomo Sampieri, pure lui indagato assieme al chirurgo plastico, quando facevano la lista delle persone da suggerire a Crocetta per piazzarle alla guida delle aziende sanitarie in giro per la Sicilia. Tra questi veniva citato a più riprese tale Giovanni. “…Lo portiamo anche a Trapani per carità”, suggeriva Sampieri. Tutino aveva un’idea migliore: “…Al Civico ancora meglio… .”. Il primo giorno di aprile 2014 Crocetta scelse Giovanni Migliore per guidare la più grande azienda ospedaliera del meridione d’Italia. Ed ancora, in un altro passaggio Tutino spiegava: “… sono con Giovanni e stiamo vedendo la lista. Domani sera devo essere dal presidente cominciamo a mettere un po’ di nomi infatti volevo se ti è possibile se tu puoi venire ed esaminiamo alcuni nomi insieme a Giova”.
Laconico il commento del presidente della Regione Rosario Crocetta contattato da Livesicilia: “Il mio comportamento è stato assolutamente regolare”.