PALERMO – In attesa del braccialetto elettronico che monitorasse la sua presenza in casa, i poliziotti hanno effettuato un sopralluogo nel suo appartamento. In cortile Ecce Homo, però, qualcosa non andava: il contatore era spento, ma la luce era ugualmente accesa.
L’ispezione è stata effettuata nei giorni scorsi a casa di Marco Terrana, finito ai domiciliari per detenzione di droga. Gli agenti avrebbero dovuto verificare se l’impianto elettrico era in regola, ma si sono trovati di fronte all’ennesimo furto di luce in città. Nell’abitazione sono così arrivati i tecnici dell’Enel, che hanno accertato la presenza di un cavo dal contatore di Terrana fino all’impianto pubblico stradale.
E’ così scattato un nuovo arresto per il giovane. Sono numerose le irregolarità emerse durante gli ultimi mesi nelle abitazioni di chi si trova agli arresti domiciliari: la polizia ha riscontrato decine di allacci abusivi nel corso delle verifiche per l’idoneità al braccialetto elettronico.