PALERMO – Pino Maniaci era attratto dalla politica, a giudicare dalle sue parole intercettate. O meglio, dai soldi che si potevano guadagnare.
La mattina del 5 febbraio dell’anno scorso, mentre si trovata alla Camera dei deputati, a Roma, telefonò alla donna con cui aveva una relazione. A lei manifestava l’intenzione di fare il parlamentare. Forse ne aveva discusso con qualche onorevole: “Ti dissi faccio il sindaco o faccio l’onorevole?… ci ri… onore… il sindaco è duemila euro al mese, l’onorevole è ventiduemila… allora io io ho due possibilità mi posso… candidare a sindaco o mi posso candidare a deputato… deputato significa che andiamo a stare a Roma… e gioia mia ventiduemila euro al mese… il sindaco invece a Partinico si rompe il culo e devi prenderti i cornuti dai cristiani…duemila… eh, salvo piglia duemila euro al mese, e qua ne prendono ventiduemila… ca certo, solo, solo che uno deve salire in auto blu, onorevole, la scorta, l’autista”.