Escalation di furti di energia | In sette mesi 139 arresti - Live Sicilia

Escalation di furti di energia | In sette mesi 139 arresti

Un fenomeno dilagante. In manette sono finiti anche donne e titolari di esercizi commerciali.

PALERMO – Manomissioni, cavi volanti, allacci abusivi, magneti. Il lungo elenco di chi finisce in arresto per furto aggravato di energia elettrica, a Palermo e in provincia, colleziona stratagemmi di ogni tipo e non risparmia donne e commercianti. Da gennaio ad oggi i carabinieri del comando provinciale hanno stanato 139 ladri di luce, tra questi ci sono una quarantina di gestori e titolari di attività commerciali e trenta donne.

Più di cento gli uomini finiti in manette, tra impiegati, pensionati, nullafacenti e cittadini extracomunitari, mentre le denunce a piede libero ammontano a novanta, tra furti di energia elettrica accertati in appartamenti o addirittura intere palazzine ed attività commerciali. Nel dettaglio, a finire nei guai negli ultimi mesi sono stati un fabbro, un venditore ambulante e i titolari di una pizzeria e di una sala giochi.

Tra gli arrestati, invece, ci sono i titolari di panifici, macellerie, bar, autonoleggi, pollerie, paninerie, pescherie e addirittura un allevatore e il gestore di un campo sportivo. da una categoria all’altra, tutti avevano trovato il modo per abbattere i costi in bolletta e sono stati accertati danni nei confronti dell’Enel per migliaia di euro. La maggior parte dei “furbetti del contatore”, infatti, era riuscita negli ultimi anni a risparmiare oltre l’ottanta per cento dei reali consumi per l’energia elettrica.

Quelli che riguardano i furti di luce sono numeri che continuano a lievitare, alimentando un fenomeno in continua escalation che le forze dell’ordine tentano di arginare con controlli serrati e quotidiani in tutta la provincia. Nelle ultime settimane le segnalazioni con conseguenti ispezioni dei carabinieri e dei tecnici dell’Enel, sono più frequenti nelle località balneari: da Mondello a Sferracavallo, da Capaci a Carini, da Cinisi, Terrasini e Balestrate.

Nel bilancio degli arresti eseguiti dai carabinieri, anche dodici persone finite nei guai per coltivazione di sostanza stupefacente. Avevano realizzato vere e proprie piantagioni di cannabis indoor che venivano alimentate con sistemi rudimentali collegati all’impianto elettrico pubblico. E così lampade alogene e sistema di ventilazione creati ad hoc per permettere alle piante di crescere, venivano alimentate senza sborsare un centesimo.


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