PALERMO – Code infernali e ritmi funerari. Cantieri infiniti, come le odissee vissute dagli automobilisti. Palermo è in trappola. E con la città, i palermitani di residenza o di passaggio, chiusi nella morsa dei lavori in città e fuori città. Delle limitazioni chilometriche e dei restringimenti. Abbandonati al loro destino, alla resistenza delle frizioni e a quella dell’aria condizionata.
Chi ha provato a uscire da Palermo dall’A19 in questi giorni ha impiegato più di un’ora. Automobilisti infuriati descrivono così la lista d’attesa per lasciare la città. Nessuna indicazione su strade alternative, e manutenzione svolta in pieno giorno, nel pienone del traffico agostano fatto di andate e ritorni.
Ma l’Anas, che gestisce le disastrate autostrade siciliane, che in qualche caso – proprio della Palermo-Catania parliamo – sono miseramente “franate”, creando per lunghi mesi disagi enormi a cittadini, imprenditori, commercianti, sembra non essere “sintonizzata” sulle necessità di chi si muove su quelle strade, del “cliente”, insomma, che giustifica l’esistenza stessa di quell’azienda. E così, mentre il tratto autostradale in diversi punti continua a presentare deviazioni e corsie uniche, ecco la necessità degli appalti per la ripavimentazione all’altezza di Villabate. Con annessi disagi.
Che per l’azienda però sono dovuti a un guasto temporaneo: “Questa mattina, – fa sapere infatti l’Anas – fino alle ore 9:30 circa, si sono verificati rallentamenti con code sull’autostrada A19 dir, in uscita da Palermo, dovuti al protrarsi dei lavori di bitumazione, normalmente eseguiti nelle ore notturne, oltre il limite delle sei del mattino. Questa notte, – prosegue l’azienda – dopo che era già stata eseguita la scarifica del vecchio tappeto d’usura, si è verificato un guasto all’impianto di produzione del bitume. Ripristinato l’impianto, si è quindi ritenuto di procedere con i lavori di pavimentazione, anziché lasciare il restringimento di carreggiata in essere per l’intera giornata”.
Ma nuovi disagi sono all’orizzonte, visto che, terminati i lavori in direzione Catania, si passerà alla carreggiata opposta: “I lavori di pavimentazione del tratto Palermo-Villabate, – dichiara l’Anas – iniziati alla fine del mese di giugno, si sono conclusi oggi, essendo stati eseguiti sempre in orario notturno. Da questa notte le lavorazioni procederanno con la pavimentazione dello svincolo di Villabate e, successivamente, con la pavimentazione della carreggiata in ingresso a Palermo”.
Insomma, ecco nuovi problemi in vista, stavolta per chi tenterà lo sbarco in città. Che non rappresenta, comunque, la soluzione dei problemi. Perché superato lo scoglio infinito nel tratto che dall’autostrada Palermo-Catania porta al probabile “tappo” di Villabate, ecco la circonvallazione.
Dove inizia una vera e propria processione funeraria. Da percorrere al di sotto del limite massimo di 50 chilometri orari, con tanto di annunciati di autovelox che sarebbero stati in grado di multare persino Usain Bolt alle ultime Olimpiadi. Non solo. Ecco un nuovo cantiere, all’altezza del cavalcavia di via Ernesto Basile: rimarrà “montato” tra le 8 e le 14 di ogni giorno. Altri stop, altre code.
Un inferno. Che prosegue in città, tra i cantieri di via Emerico Amari e quelli che presto sorgeranno al Foro Italico e in via Crispi con tanto di prossima chiusura della carreggiata “zona monte”. Quasi impossibile muoversi. E difficilissimo uscire, da un città senza vie di fuga alternative. Questo il destino degli automobilisti palermitani, stanziali e di passaggio. Per chi si muove in città o va via da Palermo. O almeno, prova a farlo.
