PALERMO – Dal blog di Beppe Grillo bordate al Pd per la vicenda della “firmopoli” siracusana. L’inchiesta della procura aretusea – che vede sette persone indagate – su presunte irregolarità nella presentazione di una lista a sostegno del sindaco Garozzo alle ultime amministrative dà il la ai 5 Stelle per contrattaccare. “Il PD è coinvolto nell’inchiesta delle firme false a Siracusa dalla testa ai piedi. Sembrerebbe, infatti, che due liste che hanno appoggiato in maniera decisiva la candidatura nel 2013 del renziano Giancarlo Garozzo (PD), oggi Sindaco, siano state integralmente falsificate – si legge nel blog di Beppe Grillo -. Le liste riportano, infatti, firme che sono state pubblicamente disconosciute dagli stessi cittadini, numeri di documenti di identità non corrispondenti al vero, date di nascita errate, elementi alterati. Sulle ipotesi di reato adesso indaga la Magistratura. Ma il PD, invece, cosa ha fatto o cosa intende fare adesso davanti a questa nuova indagine giudiziaria che lo riguarda?”.
E qui l’affondo con il paragone con la vicenda palermitana: “Ricordiamo che per un caso analogo, ma oggettivamente meno grave visto che non vi furono eletti, il M5S ha immediatamente sospeso tutte le persone coinvolte. Dove sono adesso tutti quegli esponenti del PD e quella stampa politica e filo governativa che per mesi hanno alimentato una campagna di linciaggio nei confronti del M5S? Adesso hanno per caso vergogna nell’esporsi pubblicamente e palesare le nette differenze tra il PD e il M5S. La verità è che il PD pur di prendere voti e arrivare al potere giustifica qualsiasi mezzo (dal clientelismo, alla probabile falsificazione delle firme), accetta qualsiasi tipo di condotta, anche le più riprovevoli, da parte dei propri esponenti, mantiene sindaci e consiglieri regionali condannati per firme false ai propri posti (come in Veneto e Piemonte) come se nulla fosse e sostiene personaggi come De Luca, oggi indagato dalla Procura di Napoli per istigazione al voto di scambio. E’ un partito che non ha più alcun tipo di credibilità”.