Il procuratore generale di Palermo, Luigi Croce, è stato convocato dall’organo di autogoverno dei magistrati per il “caso Messineo”. Luigi Croce sarà acoltato dalla prima commissione del Csm, ma aveva già scritto al vice presidente, Nicola Mancino, per manifestare la sua preoccupazione per l’attenzione mediatica posta su un caso, tral’altro, già noto.
La vicenda nasce dagli articoli pubblicati da “Repubblica” e “la Stampa” in cui si rivelavano parentele ‘scomode’ del procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo: suo cognato, Sergio Sacco, sarebbe infatti coinvolto in indagini di mafia.
Da palazzo dei Marescialli, comunque, arrivano voci distensive. Nessuna pratica risulta aperta a nome del procuratore capo di Palermo. Il pg è stato chiamato solo per rispondere di eventuali novità nelle indagini su Sergio Sacco. Anche all’interno delle correnti dell’Anm non pare esserci intenzione di attaccare Messineo. Oltre alla lettera di solidarietà firmata dai colleghi della procura di Palermo è giunta anche la presa di distanza del sindacato dagli articoli pubblicati.