Riceviamo e pubblichiamo una nota dell’ex deputata regionale Giulia Adamo, in merito alla notizia relativa alla condanna della Corte dei conti per le cosiddette “spese pazze” all’Ars.
In relazione alla sentenza emessa in questi giorni dalla Corte dei Conti, che ricordo non essere definitiva e rispetto alla quale ricorrerò in Cassazione, ribadisco di aver sempre gestito le risorse dei Gruppi parlamentari da me presieduti in maniera corretta e trasparente.
Come è noto, tutti i deputati che in quel periodo hanno ricoperto il ruolo di capo gruppo sono già stati condannati in appello sulla base di una interpretazione da parte dalle Corte che, in mancanza di una legislazione in materia e dell’obbligo di rendicontazione, oggi giustamente previsto ma allora inesistente, imputa la responsabilità di tutte le spese tout court ai Presidenti.
Di fatto mi si addebita la responsabilità, in qualità di Presidente del Gruppo, non per spese sostenute nell’interesse personale, ma per quelle effettuate dai membri del Gruppo parlamentare (convegni, rimborsi per attività politica svolta nel territorio, spese di rappresentanza, manifestazioni pubbliche a sostegno di attività politiche, finanche le somme impiegate per i necrologi a personaggi vicini alle istituzione).
Sono sempre stata rispettosa delle Istituzioni e della Magistratura, la mia fiducia rimane intatta, anche in presenza di una sentenza che non condivido e che auspico sarà riformata, come già avvenuto per la sentenza di condanna che ha ingiustamente determinato le mie dimissioni da Sindaco di Marsala, poi annullata dalla Suprema Corte di Cassazione.
In ogni caso, ritengo doveroso approfondire e spiegare, nei dettagli, la natura delle spese che mi vengono contestate e chiarire al meglio la vicenda, cosa che farò nella conferenza stampa che sarà indetta per la prossima settimana.
In quest’occasione sarà mia cura affrontare alcuni temi, di rilevante interesse per la provincia di Trapani, cari ai cittadini, che meritano di essere ripresi e rispetto ai quali intendo richiamare, a mia volta, l’attenzione delle procure di Marsala, Trapani e Palermo, unitamente all’Anti-mafia e alla Corte dei Conti.