PALERMO – “La Regione Siciliana intende inserire nel mondo del lavoro i soggetti del bacino ‘Emergenza Palermo ex Pip’ trasferendoli alla società per azioni Resais”. Ha questo tenore l’emendamento alla finanziaria presentato da Vincenzo Figuccia in commissione lavoro all’Ars. Così, circa 2800 persone approderebbero sulle rive della partecipata regionale, la Resais, dove è confluito, tra gli altri, il personale prima dipendente degli enti economici Azasi, Ems ed Espi e delle loro società, oltre ad altri ex dipendenti di società regionali fallite o liquidate.
Chiare le ragioni del primo firmatario della proposta che, auspicando nella convergenza responsabile delle altre forze politiche, dichiara: “Queste persone non possono continuare a vivere in una condizione di illegittimità in seno alla pubblica amministrazione all’interno della quale, ogni santo giorno, pur prestando una vera e propria attività lavorativa, ricevono in cambio un mero sussidio”.
In questo modo si darebbe luogo, però, a una delle più vaste assunzioni di massa dell’ultimo decennio, seconda dopo la maxi operazione con la quale il governatore Lombardo portò alla Regione circa quattromila persone allora al servizio del Comune di Palermo.
Se i Pip possono quindi nutrire qualche speranza di entrare alla Regione, si chiudono per il momento le porte dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente. La commissione bilancio ha infatti stralciato la norma che prevedeva le nuove assunzioni all’Arpa, appunto, attraverso la deroga del “blocco alle assunzioni”. Se ne riparlerà più in là, quando si passerà all’esame del collegato. Quando, cioè, la Regione dei 15 mila dipendenti e dei 1.600 dirigenti potrebbe contare anche sui 2.800 precari ex Pip.