PALERMO – Si sono svolte stamattina le iniziative commemorative nell’anniversario della morte dell’onorevole Pio La Torre, sindacalista e politico comunista palermitano, ucciso dalla mafia il 30 aprile del 1982, insieme all’attivista del Pci, suo amico e guardia del corpo, Rosario Di Salvo. In occasione delle manifestazioni svoltesi in un’area del carcere “Ucciardone” di Palermo, è arrivato in città il ministro della giustizia Andrea Orlando. Fra le altre autorità presenti, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, l’arcivescovo Corrado Lorefice, il prefetto Antonella De Miro, il procuratore generale palermitano Roberto Scarpinato, il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho e l’europarlamentare Caterina Chinnici. Ospiti intervenuti anche il figlio di Pio La Torre, Franco e Tiziana Di Salvo, figlia di Rosario. Padroni di casa dell’evento, la direttrice del carcere Rita Barbera e il presidente del Centro studi “Pio La Torre” Vito Lo Monaco.
La mattinata è stata aperta dalle canzoni cantate dai cori dell’Istituto comprensivo “Ignazio Buttitta” e delle Scuole medie “Tommaso Ajello” e “Giosuè Carducci”, tutte provenienti da Bagheria. Dopo la performance musicale, è stata la volta della drammatizzazione realizzata dai detenuti del carcere: è stato messo in scena – con la regia di Lollo Franco – l’atto unico“Dalla parte giusta”, spettacolo teatrale scritto da Gianfranco Perriera e incentrato sui diciotto mesi di carcere che Pio La Torre subì ingiustamente. Il sindacalista venne infatti imprigionato proprio all’Ucciardone, dopo essere stato accusato del ferimento di un carabiniere, durante l’occupazione del feudo Santa Maria del Bosco a Bisacquino, nel 1950. A seguire, l’intitolazione dell’area ludico-formativa del penitenziario allo stesso La Torre e la presentazione del pastificio omonimo del carcere, dove i detenuti saranno impegnati nella produzione di pasta, da esportare in varie parti del mondo sotto il brand “Ucciardone”.
A margine dell’evento, il sindaco di Palermo è intervenuto, complimentandosi con i detenuti-attori: “Pio e Rosario sarebbero orgogliosi di voi. Palermo è l’Ucciardione e l’Ucciardone è Palermo, se la città è depositaria della memoria di grandi uomini, è giusto che lo sia anche il carcere. Voi raccontate un passato che oggi non esiste più nelle nostre strade. Palermo è cambiata e sta cambiando”.
“Ci avete dato speranza in un posto apparentemente senza speranza”, ha commentato il ministro della Giustizia. “Il sacrificio di uomini come La Torre ha portato la Costituzione e la legge dello Stato lì dove prima non c’era”. Volendo dare una lettura in chiave politica della commemorazione, Andrea Orlando ha aggiunto: “Gli uomini politici riescono spesso ad orientare le paure, ultimamente la mafia sembra essere scomparsa dal dibattito politico. Per combatterla, bisogna parlarne e riconoscerne il pericolo, anche quando sembra latente”.