Cinquestelle contro i vitalizi | "Tagliamo privilegi, non diritti" - Live Sicilia

Cinquestelle contro i vitalizi | “Tagliamo privilegi, non diritti”

Proposta in Consiglio di presidenza. Zafarana: sondaggio trollato. Ecco i destinatari degli assegni

PALERMO – “Casta, popolo, privilegi”, con le parole chiave del Movimento 5 stelle oggi i parlamentari regionali grillini lanciano la proposta del taglio dei vitalizi per gli ex deputati e la reversibilità del bonus solo ed esclusivamente al coniuge, “spezzando la catena – tuona il leader regionale Giancarlo Cancelleri – dell’eredità senza fine”. Una battaglia di sempre nel programma del Movimento che nel giro di pochi giorni è volata da Roma a Palermo: la modifica analoga, infatti, da giugno è in discussione anche alla Camera. I Cinquestelle schierati in Sala Rossa, nel cuore di Palazzo dei Normanni, dichiarano guerra al sistema che consente agli ex deputati, alcuni tra i quali non hanno completato neanche un mandato o sono rimasti in carica per pochi giorni, di percepire pensioni d’oro e vitalizi (CLICCA QUI PER SAPERE CHI RICEVE GLI ASSEGNI – L’ELENCO PUBBLICATO DA LIVESICILIA NEL 2015).

“Vogliamo semplicemente attuare il sistema contributivo anche nei confronti di chi ancora gode di privilegi che noi riteniamo medievali – sottolinea la capogruppo Valentina Zafarana -. Se riusciremo ad attuare la nostra proposta il risparmio sarà consistente”. In base ai dati disponibili attualmente la spesa è di circa 17 milioni di euro per i vitalizi: mettendo in pratica la modifica voluta dal movimento la cifra potrebbe essere dimezzata: “La nostra non è una vendetta – afferma il deputato questore Salvo Siragusa – ma è l’ennesimo tentativo per riavvicinare la politica ai cittadini. Noi vogliamo tagliare privilegi non diritti. La nostra proposta non è dettata solo dai numeri ma anche dal senso comune. Chi ha lavorato in parlamento per pochi giorni non può pretendere di ricevere una pensione con cifre esorbitanti”.

La proposta di delibera è pronta e dovrà passare al vaglio del Consiglio di presidenza, l’organo a cui spetta pronunciarsi su questa materia. Cancelleri si mostra molto sicuro sulla riuscita dell’operazione: “E’ un momento politico propizio grazie alle alleanze salde a livello nazionale. Siamo certi che i deputati di altre forze politiche appoggeranno la nostra proposta. Bastano sei voti per far passare la modifica”. Cancelleri infatti spiega che tra gli undici deputati che compongono il Consiglio, i tre pentastellati potrebbero poter contare sull’appoggio di altri tre colleghi appartenenti ad altre forze politiche che a livello nazionale hanno sempre sostenuto il taglio e il ricalcolo dei vitalizi. Il deputato nisseno tira in ballo Gaetano Galvagno di Fratelli d’Italia, Nello Dipasquale del Pd e Giorgio Assenza di Diventerà bellissima.

Cancelleri è un fiume in piena e spiega nel dettaglio come funzionerà il calcolo dei vitalizzi in futuro e come si procederà per il taglio di quelli attualmente erogati: “Come detto si baserà sul sistema contributivo. Per chi farà un solo mandato il minimo garantito sarà di 660 euro, per due mandati invece la soglia minima viene fissata a mille e trecento euro. E in ogni caso il taglio non potrà superare il 50 per cento della cifra totale. Per quanto riguarda invece la reversibilità a favore dei familiari – sottolinea – in caso di morte del deputato verrà erogato il 60 per cento solo ed esclusivamente al coniuge. Qualora l’ex deputato non fosse sposato il vitalizio smetterebbe di essere pagato”. Non sono mancate le difficoltà per stilare questa modifica: “E’ stato davvero complicato – accusa Cancelleri – Non esistono infatti documenti precedenti al 1980 relativi ai vitalizi che ancora oggi eroga la Regione. Noi abbiamo fatto il possibile ma è ovvio che le cifre che abbiamo portato oggi sono molto vicine alla realtà, ma non possono assolutamente essere precise. Attendiamo che siano gli uffici a mettersi a lavoro e ottenere le cifre corrette, pensiamo che ci vorranno un paio di mesi”.

Nel corso di tutta la conferenza stampa non sono mancati gli appelli alla responsabilità diretti alle altre forze politiche presenti in Parlamento, ma soprattutto le stoccate al Presidente dell’Assemblea Gianfranco Miccichè che nei giorni scorsi senza mezzi termini aveva difeso il diritto al vitalizio: “Continuiamo a voler credere alla serietà dei nostri colleghi – ammette Zafarana – anche se purtroppo abbiamo letto tutti le esternazioni di Miccichè. Noi però vogliamo solo intraprendere un percorso di giustizia ed equità. Non votare questa modifica porterebbe a conseguenze pesantissime in termini di immagine e credibilità nei confronti degli elettori”. E commentando il sondaggio lanciato ieri su Facebook dal movimento sull’argomento, e che ha visto ‘vincere’ i favorevoli ai vitalizi, Zafarana afferma: “Noi abbiamo fatto un sondaggio per strada, fra la gente che lavora, che vive di pensione o a volte neanche questo e tutti loro si sono dimostrati contrari ai vitalizi e alle pensioni calcolate in maniera stellare. Un sondaggio fatto sulla rete può avere il suo peso quando non viene ‘trollato’ e secondo noi questo lo è stato, producendo un risultato falsato rispetto al sentire della gente”.


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