Armao e l'impugnativa da Roma | "Salva la struttura della manovra" - Live Sicilia

Armao e l’impugnativa da Roma | “Salva la struttura della manovra”

L'assessore all'Economia: "Su alcune norme sarà battaglia in Corte costituzionale".

La Finanziaria
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PALERMO – Dopo l’intervento di Palazzo Chigi che ha impugnato una dozzina di articoli e una ventina di norme della Finanziaria regionale, l’assessore regonale all’Economia Gaetano Armao sottolinea che “l’impugnativa del governo statale sui documenti finanziari lascia indenne il bilancio che quindi risulta in equilibrio, mentre del tutto circoscritti – dice – risultano gli effetti delle censure sulla legge di stabilità”. Secondo Armao, inoltre, “dei 28 rilievi proposti dal Mef ne restano in piedi solo 14 (e non 20) riducendo al minimo le norme impugnate, mentre ben 88 articoli sono indenni”.

L’assessore regionale all’Economia, inoltre, sottolinea che “resta immutata la struttura della manovra di bilancio” e che “non sono pregiudicate in alcun modo le misure adottate dalla maggioranza che ha approvato la legge”. Armao poi evidenzia l’assenza di rilievi in merito ai “duecento milioni per le imprese, alle norme per la certificazione crediti nel settore rifiuti, la tutela della condizione di insularità, le acquisizioni immobiliari, il quoziente familiare e tante altre innovazioni”. Il vicepresidente della Regione poi aggiunge: “Delle 14 norme impugnate molte potranno essere emendate già con la prossima legge, superando i rilievi e facendo decadere l’impugnativa, per altre – prosegue – ci difenderemo in Corte costituzionale”.

Per l’assessore “è importante aver salvato le norme sul superamento del precariato negli enti locali contro cui – sottolinea – hanno votato i grillini”. Parlando della manovra ha poi aggiunto: “Siamo riusciti a riaprire il contenzioso sui 600 milioni di accise che spettano ai siciliani ed adesso la Corte dovrà pronunciarsi (oltre 7 i miliardi sottratti sinora)”. Armao ha infine rilevato che “per le altre vicende del personale (catalogatori, Pip) si dovrà aprire un confronto con i competenti Ministeri per concordare soluzioni condivise a problemi sinora irrisolti”.


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