PALERMO – Tutto è partito da un verifica fiscale. Alla fine i finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo hanno scoperto un giro di false fatture per frodare il fisco e alcune intestazioni fittizie di società per evitare i sequestri.
Su richiesta della Procura di Termini Imerese il giudice per le indagini preliminari Stefania Gallì ha firmato l’ordinanza di arrestato Giuseppe Salamone, 49 anni, imprenditore del settore dei trasporti. Sotto sequestro finiscono le società Salamone Group, Transervice Scarl e Transport’s World Scarl.
Ed ancora, conti correnti e immobili, fra cui alcune ville, fino a raggiungere un milione e mezzo di euro e cioè la cifra non pagata al Fisco. Il sequestro delle provviste in denaro riguarda anche le società Stradamare srl e Sg Autotrasporti.
Sotto inchiesta ci sono altre sei persone, tra cui i presunti prestanome ai quali Salamone – ufficialmente era un dipendente ma in realtà sarebbe stato il dominus delle imprese – avrebbe intestato fittiziamente le aziende temendo che finissero sotto sequestro.
Salamone, infatti, in passato è stato destinatario della misura di prevenzione dell’avviso orale per le sue frequentazioni con alcuni mafiosi di Bagheria – tra cui Salvatore Eucaliptus – e per avere intrattenuto rapporti commerciali “con diversi fornitori e professionisti collegati a diverse famiglie mafiose”. In alcuni casi avrebbe anche assunto nelle sue aziende i parenti dei mafiosi.
Salamone negli anni è diventato leader nel settore dei trasporti. Le sue aziende fatturano circa sei milioni di euro all’anno. Il sistema delle false fatture, a cominciare da quelle per il gasolio, gli avrebbe consentito di allestire un parco mezzi con decine decine e decine di veicoli.
Adesso le aziende passano in amministrazione giudiziaria. Continuano ad operare per garantire innanzitutto le commesse in corso.