PALERMO – “In questi giorni abbiamo letto e sentito di tutto, con contenuti del tutto inaccettabili rispetto al futuro dei lavoratori della Reset e non solo. Si è puntato ancora una volta il dito contro i lavoratori delle partecipate, trasformando un diritto, quali sono stipendio e tredicesima, come una sorta di arma di ricatto dei lavoratori che addirittura minacciavano di non rendere i propri servizi durante le festività natalizie. Ma ci domandiamo se sia corretto non riconoscere le retribuzioni a migliaia di famiglie a Natale”. Lo dice Salvo Barone, del sindacato Asia-Uil Trasporti.
“Il Natale è una festa per tutti i cittadini e lo è anche per quelli alle dipendenze delle partecipate che giornalmente lavorano per rendere un servizio a loro, alle loro famiglie e ai loro concittadini – continua Barone – Ancora ad oggi Reset non ha completato la totalità della retribuzione ai propri dipendenti dando un acconto della mensilità, che seppur consistente di certo non è quanto avrebbero dovuto percepire i dipendenti. Ancor più drammatica appare la situazione dei dipendenti della Rap che pare non abbiano ancora percepito la retribuzione per un mero errore di trascrizione inaccettabile. Ma volendo guardare al prossimo futuro, quello che ci preoccupa ancor di più é la stabilità dei conti del Comune, tale da consentire il mantenimento dei costi relativi i servizi resi dalle partecipate tutte, e ancor di più le risorse economiche necessarie per far fronte agli accordi già sottoscritti tra le organizzazioni sindacali Reset e l’amministrazione comunale che hanno come finalità il miglioramento delle condizioni contrattuali dei lavoratori. Ci informano che entro fine anno la giunta dovrebbe prendere in esame la previsione di bilancio pluriennale 2019-2021, all’interno della quale pare si stiano cominciando a stanziare le somme necessarie non solo a non creare perdita di bilancio, ma a tenere in considerazione le risorse per il miglioramento dei dipendenti. Anche questo Natale è trascorso non certo nel miglior modo possibile, ma questo fine anno ci vedrà costantemente al lavoro per cercare di concretizzare gli accordi sottoscritti nella fase di costituzione della Reset e non ultimo quello già sottoscritto a novembre dello scorso anno. Premettiamo fin da subito che non abbiamo più intenzione di concertare alcun obiettivo e che gli accordi già sottoscritti negli anni dovranno essere rispettati con decorrenza immediata e che, qualora questo non avvenisse in maniera totale, saremo costretti a intervenire nelle sedi opportune perché troppo tempo è passato da quando si è usciti dall’incubo Gesip e non vorremmo rientrare in un altro tunnel dal, quale questa volta sarà impossibile uscire”.