Auto saccheggiate vicino alle scuole| La mappa che fa paura alle mamme - Live Sicilia

Auto saccheggiate vicino alle scuole| La mappa che fa paura alle mamme

"Attenti all'uscita dei bimbi, chiudete l'auto e non lasciate borse all'interno". Il tam tam sul Web

PALERMO – In pochi minuti passa al setaccio le auto lasciate in sosta, se non le trova aperte manda in frantumi i vetri del finestrino e poi scappa col bottino. Una dinamica quotidiana che fa registrare alle forze dell’ordine una escalation di segnalazioni, da un capo all’altro della città e quasi sempre vicino alle scuole.

A finire nel mirino, infatti, sono soprattutto le mamme che lasciano i figli in classe: il ladro seriale approfitterebbe della loro fretta e delle macchine lasciate incustodite per pochi minuti, scappando subito dopo a bordo di uno scooter. Un’amara sorpresa per chi torna in auto e la trova danneggiata e saccheggiata: i tre ultimi episodi risalgono soltanto a pochi giorni fa in via Paratore, nella zona di via Oreto, e dalle parti di via dei Fiori, quando il malvivente è riuscito a far perdere le proprie tracce dopo essersi impossessato di due borse, tre cellulari ed un pc. In uno dei casi, dopo aver rubato lo zaino e il portafoglio di una donna, ha prelevato con la sua carta, pochi minuti dopo, da uno sportello bancomat di corso Calatafimi.

Un colpo dietro l’altro, con un allarme che cresce e corre sul Web e su WhatsApp. Chi è già finito nel mirino racconta la brutta esperienza, fornisce informazioni importanti per cercare di individuare colui che è ormai diventato l’incubo delle mamme, lancia l’allarme. “Attenzione – si legge in uno dei messaggi sui gruppi on line – vicino alle scuole si aggira un uomo sulla trentina, che indossa quasi sempre un cappello di lana e ruba nelle auto. Chiudete sempre le vostre macchine, attivate l’allarme, ma soprattutto non lasciate al loro interno borse o oggetti di valore, anche se vi allontanate per pochi istanti”.

Una manciata di minuti, infatti, sarebbero sufficienti per arraffare borse, portafogli o qualunque cosa possa essere immessa nel mercato nero per ottenere liquidità immediata. Una mappa che non risparmia alcun quartiere della città: all’inizio dell’anno la maggior parte dei colpi è stata messa a segno proprio dalle parti di via Oreto: solo in via Paratore, infatti, sono presenti tre scuole e il ladro continua ad entrare in azione soprattutto tra le 8 e le 9 del mattino.

Episodi che si sono verificati anche all’uscita dei bambini da alcune scuole della zona residenziale della città, da via Belgio a viale Croce Rossa, fino alla zona di via Libertà. Il malvivente si apposta vicino ad asili e scuole elementari, da via De Saliba a viale Strasburgo, fino a piazza Vittorio Emanuele Orlando, nei pressi del tribunale. Anche qui, infatti, si sono registrati due casi, con mamme disperate che si sono rivolte alle forze dell’ordine.

Così come hanno denunciato il furto della propria borsa e di un seggiolino per auto, tre donne che avevano poco prima lasciato i propri figli al cancello di due scuole nei pressi di via Ernesto Basile. “Ho lasciato la mia macchina in sosta per quattro minuti contati – racconta Caterina Badalamenti – giusto il tempo per accompagnare mia figlia di tre anni nei locali dell’asilo. Pioveva, eravamo ovviamente di fretta e in ritardo. Ho dimenticato di chiudere l’auto, dentro avevo lasciato la borsa con soldi e cellulare: al mio ritorno era sparito tutto. L’indomani – prosegue – mi sono confrontata con le altre mamme e ho saputo che era già successo due volte nel mese di novembre”.

Decine di denunce che hanno così reso necessario un potenziamento dei controlli delle forze dell’ordine. Qualcuno avrebbe notato la presenza dell’uomo ed ha già fornito una descrizione a carabinieri e polizia, che hanno già avviato le indagini per rintracciare il ladro seriale. “Speriamo si individuato presto – dice Rosaria Busitta, madre di un bimbo di 5 anni che frequenta il circolo didattico in via Paratore -. E’ vero, noi mamme siamo spesso distratte e di fretta, ma quest’uomo è in grado di danneggiare anche le macchine chiuse a chiave. Non possiamo convivere con questo incubo mentre ci troviamo coi nostri bambini”.


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