PALERMO – Quasi 17 chilometri di costa in cui non è possibile fare il bagno perché l’acqua è inquinata o perché si è troppo vicini ai porticcioli. Si è aperta anche a Palermo la stagione estiva, ma bagnanti e turisti dovranno fare i conti con i tratti di litorale in cui vige il divieto di balneazione, così come messo nero su bianco da un’ordinanza firmata dal sindaco Leoluca Orlando.
Il Comune, come prevede la legge, ogni anno deve infatti indicare pubblicamente se ci sono, e quali sono, i punti della costa in cui è vietato tuffarsi in mare, posizionando tanto di segnaletica sulla base delle analisi condotte dall’osservatorio epidemiologico regionale. E per il 2019 a Palermo sono ben otto i chilometri non balneabili per inquinamento: 400 metri di litorale a Vergine Maria, 500 a Barcarello, 200 a Mondello (all’altezza dello sbocco del Ferro di Cavallo), 3.700 dal porticciolo di Sant’Erasmo all’inizio di quello alla Bandita, altri 2500 metri dalla Bandita al lido Olimpo e poi altri 760 verso Messina.
A questi otto chilometri, bisogna aggiungerne quasi altri nove di costa non balneabile per “altri motivi”, ossia perché si tratta di punti troppo vicini ai porticcioli e quindi poco sicuri: 700 metri a Sferracavallo, 210 alla Fossa del gallo, 300 a Mondello, 500 all’Addaura, 200 alla Bandita e quasi sette chilometri dal porticciolo di Vergine Maria a Sant’Erasmo, ossia la parte che comprende il porto principale e tutto il Foro Italico. Divieti già in vigore, visto che la stagione balneare è iniziata il primo maggio, e che resteranno tali fino al prossimo 31 ottobre. Sperando che l’anno prossimo, insieme alla bella stagione, porti anche un mare più pulito.