PALERMO – La Regione dice “sì” ai quattro parcheggi collegati al tram e per Palermo si avvicina un traguardo che vale quasi 50 milioni di euro. Il dipartimento alla Mobilità ha infatti dichiarato “ammissibili” le proposte avanzate dal comune capoluogo e da Catania, mentre per Messina tutto è rimandato a un successivo decreto, rimettendo così in circolo somme che risalgono alla legge Tognoli del 1989 e che per anni sono rimaste chiuse nel cassetto. La Regione le ha ripescate emanando un bando che, dopo alcune vicissitudini, ora sembra finalmente entrato nel vivo.
L’amministrazione guidata da Leoluca Orlando ha deciso di usare i 49 milioni di euro per coprire parte dei costi del progetto sulle nuove linee del tram, di cui tre e mezzo già finanziate e che dovrebbero entrare in funzione nel 2024 e il resto da sovvenzionare mediante fondi nazionali per quasi mezzo miliardo. Il progetto però non prevede solo binari, ma anche tutte le opere collaterali: dal verde alla riqualificazione urbana, dal restyling delle piazze all’allargamento di viale Strasburgo.
Uno dei punti cruciali sarà per l’appunto il piano sui parcheggi: ne sono previsti ben 13, per un totale di oltre 3.500 posti auto che in buona parte sostituiranno quelli soppressi dalle nuove linee, al costo di 223 milioni. Per realizzarli il Comune ha pensato di rivolgersi ai privati mediante la finanza di progetto, ma grazie ai 49 milioni messi in palio dalla Regione potrà coprire con soldi pubblici parte della spesa, accorciando di conseguenza le convenzioni. Dei 13 nuovi parcheggi, il bando regionale finanzierà in particolare piazza Boiardo, Don Bosco, De Gasperi e Francia, ossia parte di quelli a servizio delle linee A, B e C per quasi 2 mila stalli (piazza Giulio Cesare, piazza Ungheria e via Libertà sono in centro storico e saranno finanziati dai privati). Saranno tutti nodi di interscambio, cioè posti in cui gli utenti potranno lasciare l’autovettura per salire sul tram e continuare così con un mezzo pubblico il proprio tragitto.
Il parcheggio Don Bosco vale 25,8 milioni, di cui 12,6 da finanziare col bando; quello nei pressi di viale Francia costerà 35,4 milioni, di cui 8,7 a carico della Regione; De Gasperi arriverà a quasi 41 milioni, 18,8 dei quali pubblici; Boiardo (cioè Notarbartolo) 19 milioni, di cui solo una decina privati. Per l’assessore Giusto Catania “è stata confermata la bontà dell’operato formale e dell’intervento di pianificazione del Consiglio e dell’Amministrazione comunale, dando la possibilità di mettere in cantiere importanti interventi che stimoleranno l’uso dei mezzi pubblici. E’ l’ennesima conferma di come il percorso intrapreso per realizzare le nuove linee di tram sia non soltanto quello più giusto per realizzare una mobilità pubblica di massa a Palermo, ma sia anche formalmente inattaccabile a dispetto delle vuote ed inutili polemiche e degli allarmismi che alcuni hanno voluto portare avanti”. Per il sindaco Leoluca Orlando “è stato posto un nuovo, importante tassello per disegnare e realizzare la città del futuro, una città nella quale la mobilità privata sarà certamente non ostacolata, ma sarà resa ‘accessoria’ a quella pubblica di massa, che a sua volta, grazie ai tram e al ricorso a tecnologie dolci e non invasive, sarà a minor impatto possibile”.
In totale, come detto, saranno 13 i parcheggi realizzati a corredo delle nuove linee del tram, alcuni interrati e abbelliti con giardini in superficie e altri a raso, per 3.594 nuovi stalli contro i 2.469 soppressi. In particolare 142 in via Palazzotto, a raso e con un piano interrato; 397 interrati al Foro Italico; 1.572 interrati multipiano e a raso tra viale Strasburgo, viale Francia, via Galatea e Mongibello; 160 multipiano a piazza Giulio Cesare, tra l’Anagrafe e porta Sant’Antonino. E ancora 190 in piazza Costantini, con parcheggio interrato multipiano, e 1.133 interrati multipiano in via Libertà, piazzale Ungheria, piazza Alcide de Gasperi e piazza Don Bosco.
GLI ALTRI CANTIERI Il progetto del tram prevede anche l’allargamento di viale Strasburgo, lo spostamento al centro dei binari su Notarbartolo, nuove rotonde a piazzale Einstein (dove sorgeva il Motel Agip) e piazza XIII Vittime, la riqualificazione delle piazze Borsa, Nascé, Sturzo, Butera, Giulio Cesare, Due Palme, Ziino, Boiardo (Notarbartolo), Montalto e quella su corso Tukory. E ancora il nuovo ponte sull’Oreto, sovrappassi in viale Regione siciliana, la nuova strada per collegare Zen 1 e Zen 2, lo sbocco di via Mattei su via Galatea, la sistemazione pedonale di tutto il lungomare di Mondello, una passerella pedonale per accedere al parco del Castello a Mare, sistemazione a verde di piazza Giachery, nuovo verde a Mondello, Sferracavallo e in via Crispi. Il tram consentirà di riqualificare via Roma (che sarà chiusa alle automobili), via Ruggero Settimo e via Libertà con larghi tratti pedonalizzati e di creare corsie destinate alle sole biciclette in via Libertà, via Roma e via Croce Rossa.
TRAM SENZA BARRIERE La novità è che le nuove linee, a differenza di quelle già esistenti, non prevedono i pali per l’alimentazione: i tram saranno infatti a batteria, senza alcun filo aereo, con la ricarica che avverrà alle fermate. Altra novità assoluta è l’assenza di barriere, tranne in viale Regione siciliana, via Ernesto Basile, viale dell’Olimpo e via Lanza di Scalea, così da garantire maggiore velocità ai convogli. Saranno 14 le stazioni di interscambio.
LE LINEE Bisogna distinguere tra le linee già finanziate e quelle ancora da finanziare. Oltre a quelle già esistenti, infatti, lunghe 18 chilometri, ne sono previste altre sette per ulteriori 67 chilometri: tre e mezzo per le quali ci sono già i soldi del Patto per Palermo (quasi 200 milioni di euro) e altrettante per le quali invece il Comune sta partecipando a un bando ministeriale per ottenere altri 500 milioni. Al primo gruppo appartengono le linee A (Stazione-Stadio passando per via Roma, via Libertà e via Croce Rossa), B (Notarbartolo-Duca della Verdura angolo via Libertà), C (viale Regione-Orleans passando per via Basile) ma anche la E1, cioè il primo pezzo della E (De Gasperi-Francia) la cui progettazione è in carico al bando Periferie e che interesserebbe anche il centro direzionale regionale previsto in via Ugo La Malfa. Per questo si è già nella fase della progettazione definitiva, con tanto di indagini concluse, e il calendario prevede per settembre il passaggio al Consiglio superiore dei lavori pubblici, per il 2021 il via ai lavori che dovrebbero concludersi nel 2024 con l’entrate in esercizio.
Al secondo gruppo, invece, appartengono le altre linee da finanziare: la D (Orleans-Bonagia con un nuovo ponte sull’Oreto), la E2 (da Francia a Mondello toccando viale Strasburgo, via Lanza di Scalea, viale dell’Olimpo e via Mattei fino al parcheggio Galatea), la F (Duca della Verdura-Stazione centrale passando lato mare, ossia via Crispi, Foro Umberto I e via Lincoln) e la G fino a Sferracavallo. Per queste linee servirà quasi mezzo miliardo che Palermo proverà a reperire tramite un bando del ministero dei Trasporti, contando sul fatto che le altre città vanno a rilento mentre il capoluogo siciliano potrà affidarsi per la progettazione sempre al gruppo Cassata (cosa prevista dal bando internazionale già espletato).