Tram di Palermo, grana da otto milioni per il Comune: la sentenza del Cga - Live Sicilia

Tram di Palermo, grana da otto milioni per il Comune: la sentenza del Cga

Lo spostamento di cavi e tubature sarà a carico di Palazzo delle Aquile

PALERMO – Tegola di otto milioni di euro sul Comune di Palermo. Palazzo delle Aquile dovrà mettere mano al portafoglio per risolvere la grana relativa allo spostamento dei sottoservizi per la realizzazione delle nuove linee del tram. È l’effetto di una sentenza pronunciata pochi giorni fa dal Cga, che ha accolto il ricorso presentato da Terna contro un precedente pronunciamento del Tar. In ballo ci sono i costi per lo spostamento di cavi elettrici, fibra ottica e tubature dell’acqua.

In ballo almeno otto milioni di euro

La spesa, secondo un quadro economico prospettato dal Comune nel progetto preliminare di realizzazione delle nuove linee del tram di Palermo, prevedeva una voce di costo per i sottoservizi pari a otto milioni di euro. La cifra potrebbe comunque lievitare dal momento che il progetto del tram, come rilevato da Anac appena ad agosto, è “carente e insufficiente”. Secondo l’Autorithy manca proprio un “adeguato censimento dei sottoservizi e degli interventi necessari per risolvere le interferenze con le varie reti”.

Tram di Palermo, scontro Comune-Terna

La vicenda, che aveva già messo contro il Comune e le sue Partecipate, ha avuto origine nel luglio 2019 con la convocazione di una conferenza dei servizi. Riunione contestata dalla società che gestisce le reti di energia elettrica sia per quanto riguarda le modalità di convocazione che nel merito degli esiti. Da un lato Palazzo delle Aquile, secondo il quale il costo dello spostamento dei sottoservizi dovrebbe ricadere sulle spalle dei rispettivi gestori, dall’altro Terna. La società, difesa dall’avvocato Carlo Comandè, ha contestato l’esito della Conferenza dei servizi facendo leva sull’articolo 27 del Codice degli appalti: la norma prevede infatti che la “risoluzione delle interferenze” con l’opera sia “a spese del soggetto aggiudicatore”, che in questo caso è il Comune. Il braccio di ferro tra Palazzo delle Aquile e Terna, che nella diatriba ha avuto al suo fianco anche la Partecipata del Comune Amg Energia, si era concluso con un sostanziale nulla di fatto dal momento che in Conferenza dei servizi eogni decisione era stata rimandata a una “successiva convenzione” per la definizione degli oneri da pagare.

Corsa contro il tempo per l’appalto del tram

Una soluzione sempre contestata da Terna. La società, dopo un primo pronunciamento sfavorevole al Tar, ha così deciso di ricorrere al Consiglio di giustizia amministrativa. Il Cga si è espresso pochi giorni fa con una sentenza firmata dal presidente Ermanno De Francisco. A questo punto il Comune dovrà convocare una nuova Conferenza dei servizi per individuare gli interventi preliminari alla realizzazione delle nuove linee del tram e il costo sarà a carico di Palazzo delle Aquile che dovrà correre contro il tempo per non bloccare l’appalto già assegnato.


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