“Almeno il 75% degli studenti palermitani è convinto che lo Stato non protegga sufficientemente i cittadini e che sia conveniente accompagnarsi ai bulli per sentirsi protetti all’interno degli istituti scolastici ritenuti luoghi poco sicuri”.
E’ quanto emerge da un sondaggio effettuato dall’associazione Mafia Contro, i cui risultati saranno diffusi nelle prossime settimane. Lo rende noto il portavoce dell’associazione, Renato Campisi, secondo cui “la lotta alla mafia – dice – passa anche attraverso una rivoluzione culturale. In questo è fondamentale il ruolo educativo svolto dalla scuola. Ecco la ragione per la quale – aggiunge – non ci meraviglia affatto che molti giovani, con le idee confuse e privi di modelli di comportamento positivi, poi si riconoscano nei siti internet come simpatizzanti di criminali che sono espressione della Sicilia della vergogna”.
“Questo fenomeno, se non prontamente circoscritto – conclude Campisi – rischia di sfuggire di mano creando le condizioni favorevoli per il proliferare di pratiche criminali, come quella dell’imposizione del ‘pizzo’ attraverso il metodo della colla posta nei lucchetti delle saracinesche. Mafia Contro, nel esortare i commercianti a denunciare gli estorsori e ad avere fiducia nelle istituzioni, promuoverà, insieme al proprio presidente onorario Carlo Vizzini, un incontro con il ministro della Giustizia Alfano e con il ministro della Pubblica istruzione Gelmini per un’analisi approfondita sui risultati conclusivi della ricerca che ha coinvolto oltre duemila studenti in rappresentanza di dieci istituti superiori palermitani”.