I Carabinieri del Ros, insieme ai colleghi del comando provinciale di Caltanissetta, hanno arrestato, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello nissena, il cognato e la sorella del boss Giuseppe Madonia, detto ‘Piddu’, legato a Provenzano e ritenuto al vertice di cosa nostra nissena.
In manette per associazione mafiosa, dopo il respingimento del ricorso in Cassazione, presentato a seguito di condanna in appello risalente al novembre 2008, sono finiti Giuseppe Lombardo, 75 anni, e la moglie Maria Stella Madonia, 74 anni.
I coniugi sono stati ritenuti dai giudici pienamente ed organicamente inseriti nella gestione degli affari illeciti del boss Madoni’a, a conferma di quanto accertato dai Carabinieri del Ros nel contesto dell’operazione “Grande Oriente” del novembre 1998, resa possibile anche grazie alle dichiarazioni dell’allora vice rappresentante provinciale di cosa nostra nissena, Luigi Ilardo e come confermato nelle motivazioni della prima sentenza di condanna, formulata nel maggio 2000, dal giudice Edi Pinatto.
Pesanti sono state le condanne. L’uomo, infatti, ritenuto responsabile di associazione di tipo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti e falsificazione-spendita di monete contraffate, e’ stato condannato alla pena principale di 24 anni di reclusione, alle pene accessorie dell’interdizione dai pubblici uffici perpetua, all’interdizione legale durante la condanna e alla sospensione della potesta’ dei genitori durante la pena ed alla misura di sicurezza del divieto di soggiorno in tutte le province della Sicilia, Lombardia e Liguria per 3 anni a alla liberta’ vigilata, sempre per 3 anni.
La donna, invece, ritenuta anche lei responsabile di associazione di tipo mafioso e’ stata condannata alla pena principale di 7 anni di reclusione, alle pene accessorie dell’interdizione dai pubblici uffici perpetua, all’interdizione legale durante la condanna e alla sospensione della potesta’ dei genitori durante la pena ed alla liberta’ vigilata per 3 anni.
Gli arrestati sono stati accompagnati presso le Case Circondariali di Caltagirone ed Enna.
I coniugi, anche recentemente, erano stati interessati da vicende giudiziarie, sempre legate all’appartenenza all’organizzazione mafiosa denominata “cosa nostra”, nell’ambito della cosiddetta operazione “Atlantide-Mercurio”, del gennaio scorso, condotta sempre dai carabinieri del Ros e del Comando Provinciale di Caltanissetta. Nella circostanza erano stati sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari.
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