Potrebbe nascere oggi la Banca del Sud. In consiglio dei ministri approda il disegno di legge predisposto dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. Un testo con 5 articoli con procedure, finalità e la possibilità per lo Stato, a cinque anni dalla nascita, di passare la mano ai soci privati cofondatori dell’istituto. Al momento dentro ci sono, oltre il Tesoro, le Poste Italiane e le banche di credito cooperativo. La banca avrà sede legale in una delle regioni meridionali e sarà istituita da un comitato di 15 promotore nominati dal presidente del Consiglio su proposta del ministro dell’Economia. Un terzo dei componenti è espressione dei privati.
Le finalità sono “favorire lo sviluppo delle infrastrutture del Sud e stimolare e sostenere la nascita di nuove banche a vocazione territoriale nelle aree del Mezzogiorno”.
La procedura prevede che “entro tre mesi dall’entrata in vigore della presente legge il comitato promotore presenta una relazione al ministtro dellEconomia sullo stato di avanzamento del progetto. Il Tesoro può revocare il finanziamento se non si ritiene soddisfatto. Dopo 5 anni dalla sua nascita l’intera partecipazione posseduta dallo Stato – salvo un’azione – è redistribuita fra i soci privati.
Bcc e Poste. Il radicamento nel territorio è garantito dalla partecipazione delle banche di credito cooperativo (108 aziende, 600 sportelli) e dalla Poste Italiane (4 mila uffici postali). La banca emetterà bond e obbligazioni con aliquote agevolate. I fondi serviranno a finanziare infrastrutture e per sostenere le partnership fra pubblico e privato.