Nel pieno della crisi, l’Ars non può stare certo a guardare. L’Assemblea regionale siciliana domani comincerà a discutere in Aula del “piano casa”, la legge sull’edilizia che dovrebbe smuovere un comparto quasi alla canna del gas. Ma non c’è solo l’Aula. Anche le commissioni questa settimana hanno un calendario fitto di convocazioni, per affrontare le leggi di bilancio ma non solo. Spulciando qua e là emergono altri provvedimenti su cui i deputati regionali sono chiamati a dire la loro. Prendete ad esempio la quinta commissione, quella chiamata a occuparsi di cultura, formazione e lavoro. Difficile dire quale delle tre cose stia messa peggio in Sicilia. E allora c’è da rimboccarsi le maniche. Magari affrontando emergenze troppo a lungo rinviate. Come fa il disegno di legge n.491 il cui esame è in programma giusto domani in commissione.
Il testo finalmente prende di petto una questione di un certo peso, ossia l’ordinamento della professione di maestro di sci in Sicilia. Sì, esatto, di sci.
Non può certo la Trinacria essere da meno rispetto ad altre regioni a statuto speciale come Val d’Aosta o Trentino, che certo sui maestri di sci avranno legiferato per benino. E così, con un agile ddl di 11 articoli, presentato dall’Udc Fausto Fagone, si cerca di mettere ordine nella complessa materia. Permettendo a quanti ne abbiano i titoli di conseguire l’abilitazione alla professione di maestro di sci, istituendo l’immancabile “collegio regionale”, l’avvio degli immancabili “corsi di specializzazione”, dando vita all’immancabile “commissione esaminatrice per l’abilitazione all’esercizio della professione”. ovviamente di nomina assessoriale, e quindi politica, con la bellezza di dieci membri, e via discorrendo.
Si potrebbe obiettare che oggi, probabilmente, le priorità della cultura, della formazione e soprattutto del lavoro in Sicilia risiedono altrove. E ancora che è curioso il tempismo con cui il legislatore avvi il percorso di una legge sul tema quando la stagione sciistica è bella che avviata, magari ci si poteva pensare prima. Ma in una Regione in cui
diventano all’ordine del giorno lo slalom gigante tra la munnizza e la discesa libera dal tetto degli operai licenziati, forse dei bravi maestri di sci possono sempre tornare utili.
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