E puntuali come i gregari portatori d’acqua al Giro d’Italia, arrivarono i portatori di solidarietà del Pd. A lanciarsi nell’appassionata difesa di Pier Carmelo Russo, protagonista della copertina di “S” per la sua lauta pensione ottenuta alla tenera età di 47 anni grazie a una legge che consente tale privilegio a chi deve accudire un parente infermo (parente, il padre, che Russo oggi ha fatto sapere in un’intervista a “Repubblica” di accudire quotidianamente malgrado la faticosa vita da assessore), era stato per primo Antonello Cracolici.
Lunedì il capogruppo dei democratici all’Ars aveva protestato, esprimendo solidarietà a Russo: “è persona per bene”, aveva tenuto a dire il capogruppo Pd dell’assessore di un governo che il suo partito non sostiene, anzi, di un governo al quale il suo partito in linea molto teorica fa opposizione. Dopo di lui, un lungo silenzio. E siccome il caposquadra in salita non si abbandona mai, a trentasei ore di distanza i gregari finalmente hanno battuto un colpo. Prima ci ha pensato Giovanni Panepinto, cracoliciano di ferro, che stamattina ha tenuto a comunicare urbi et orbi la solidarietà a Russo “al centro di una campagna mediatica che, al di là dei rischi personali al quale lo espone, certamente non giova all’azione riformatrice che sta portando avanti”. Come se la pensione a 47 anni c’entrasse qualcosa con le riforme. È pur vero che in casa Pd della parola “riforme” si ha una nozione per lo meno elastica, visto che in nome della parolina jolly il partito da mesi tiene in vita un governo minoritario, malgrado le indicazioni contrarie ricevute dalla segreteria nazionale.
A dar man forte al trenino democratico, sulla scivolosissima salita della strenua difesa d’ufficio di un privilegio da casta, ecco aggiungersi nel pomeriggio Camillo Oddo, al cui comunicato mancano solo i cuoricini: “Una persona come Russo, con le sue qualità umane e professionali, andrebbe ringraziata dai siciliani, non certo messa al centro di una campagna di stampa così dura come quella di questi giorni”. Si attendono nelle prossime ore altri gregari. Tutti rigorosamente democratici e di rito cracoliciano, ovvio. Non si insinui però che il Pd sta al governo, che è un partito di maggioranza o che esprime assessori, per carità… Russo assessore del Pd? Non scherziamo. È tutto normale così. E chissà che domani non ci tocchi leggere di comunicati di Pierluigi Bersani che difende a spada tratta Tremonti, Gelmini o Scajola. È il Pd, bellezza.
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