CATANIA – L’amianto e le stalle a pochi metri sono l’elemento meno archeologico che ne caratterizza il panorama. La chiusura dei cancelli per buona parte dell’anno serberebbe contraddire le intenzioni dell’amministrazione che, su precisa richiesta della popolazione, ne ha disposto e finanziato la riqualificazione. Oggi, il Bastione degli Infetti, sito storico che testimonia la fortificazione della Catania di Carlo V, è tornato a nuova vita grazie a un finanziamento di oltre 300 mila euro, nell’ambito della democrazia partecipata. Ma sembra aver cambiato volto, diventando un parchetto. E’ questo l’aspetto della riqualificazione che il Comunicato Antico Corso aveva stigmatizzato e che adesso, pur nell’entusiasmo per il bene riscoperto, torna sotto i riflettori.
Non solo o non tanto per il tipo di restyling che ha trasformato il bene più in un luogo di svago che in sito archeologico, ma per il futuro dello stesso che, stando alle parole del primo cittadino in occasione della consegna, potrebbe essere gestito da privati con affidamento diretto. Tra questi potrebbe esserci anche il Comitato, ma l’assenza di indicazioni in merito e, al contrario, gli annunci di future manifestazioni, anche musicali, continua a far preoccupare i residenti. “Siamo pronti a partecipare alla gara per l’affidamento del Bastione – ha detto Salvo Castro, rappresentante del Comitato, in occasione della consegna della nuova area riqualificata. La nostra azione come Comitato ha fatto conoscere un luogo da tempo dimenticato”. Attività, quella divulgativa, che, tutto l’anno, si estende per l’intero quartiere. “Lo facciamo da diciott’anni, incominciando dalla Purità con la sua Domus Romana e siamo felici che questo posto venga restituito alla fruizione turistica e alla conoscenza cittadina” – ha aggiunto Castro prima di evidenziare la necessità che l’amministrazione agisca in fretta per far fruire il bene. “Speriamo che l’affidamento di questo sito storico venga fatto al più presto – ha proseguito: la presenza di associazioni o comitati cittadini serve a far conoscere a tutti l’eredità storica e culturale di luoghi come il Bastione degli Infetti. Avevamo iniziato con il FAI nel 2014 e da quel momento siamo riusciti a portare centinaia di persone in questo luogo ai più totalmente sconosciuto”.
In realtà ancora oggi il sito è poco noto, più che altro perché poco visibile e spesso chiuso. Ma sempre più spesso, turisti e cittadini catanesi, vanno a vedere di che si tratta. Grazie anche all’apporto della società civile. “Di concerto con l’amministrazione abbiamo iniziato un percorso di riqualificazione del sito storico, magari non c’è stata una convergenza sul tipo di riqualificazione, ma adesso è importante – conclude – mettere in opera tutte le misure che servono per far rinascere il Bastione degli Infetti”.
Il rifacimento per la valorizzazione del Bastione degli Infetti, consegnato alla città qualche giorno addietro, è costato 333.418,01 euro. Le opere a verde, l’arredo urbano, l’impianto d’irrigazione, l’area gioco e l’illuminazione scenografica hanno avuto un costo complessivo di 255.175,81 euro con un ribasso a base d’asta di 22.000 euro. Con l’IVA del 22%, gli incentivi delle funzioni tecniche e la somma stanziata per imprevisti e arrotondamenti, si arriva al totale di 333.418,01 euro.
Un bene recuperato e consegnato alla città grazie ai fondi destinati alla “democrazia partecipata”. Un concorso di idee basato sulla partecipazione dei cittadini stessi. Il 2% di fondi che l’amministrazione comunale ha ricevuto dalla Regione Siciliana da destinare ad un bene, un luogo che i catanesi hanno votato on line sul sito del comune. Dalla votazione il Bastione degli Infetti e la Torre del Vescovo, luoghi storici nel quartiere di San Cristoforo, sono risultati i più amati.