CATANIA – “Due questioni distinte che stiamo affrontando”. L’assessore ai Servizi Sociali e alla Casa, Fortunato Parisi, interviene sull’emergenza abitativa, tema caldo di questo Natale 2017, e ci tiene a tenere che la protesta in Cattedrale è cosa ben diversa da quella generale, che accomuna tantissimi cittadini.
“Per quanto riguarda quanto sta accadendo al Duomo – afferma – abbiamo parlato con queste persone e verificato le posizioni che sono diverse e non sempre hanno a che vedere con le graduatorie per le case popolari. Ben altra cosa – prosegue – è quello che si sta realizzando per il reperimento degli alloggi. In relazione ai 96 ricavati dall’ex Palazzo di cemento – afferma ancora il delegato del sindaco per il Welfare – la ditta che sta effettuando i lavori ha un contratto che scade nel marzo 2018 e le case potranno essere consegnate alla fine dell’anno prossimo. In ogni caso – continua – stiamo sollecitando a fare più in fretta”.
Parisi interviene anche sulle due Torri di Librino. “Qui – spiega – aspettiamo che venga formalizzato il passaggio dall’IACP al Comune di Catania. Io mi occupo delle graduatorie -sottolinea – mentre di questo passaggio si occupa il collega con delega al Patrimonio”. La stessa situazione si verificherebbe anche per la “Torre di Massimino”.
“Per quanto riguarda le graduatorie – prosegue – siamo pronti: a gennaio usciranno quelle nuove che fanno riferimento al bando del 2015 e che vanno integrate anche con con il bando del 2006 con quello del 2009. Noi integreremo i bandi e attenderemo la consegna degli alloggi”.
Altre risorse poi sono previste nel Pon Metro e dalla Regione, che deve sbloccare quei fondi ex Gescal a cui si riferiva Giusi Milazzo, segretaria del Sunia. “Infine – conclude per i beni confiscati alla mafia, il vicesindaco Marco Consoli sta lavorando per recuperare alcuni alloggi che potranno essere messi a disposizione in caso di emergenza, quindi assegnati per periodi di tempo limitati, da sei mesi ai 2 anni”.