VARESE – In manette il commercialista foggiano Curci. L’operazione prosegue nello sviluppo delle indagini condotte nell’operazione Security che nel maggio scorso aveva portato all’esecuzione di misure cautelari personali a carico di 15 persone accusate di favorire il clan Laudani nel milanese. Stamattina i militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Varese, insieme al personale della Squadra Mobile della Questura di Milano hanno dato esecuzione all’Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere, emessa dal G.I.P del Tribunale di Milano, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia a carico del commercialista foggiano Ruggiero Massimo Curci.
L’uomo, vicepresidente della squadra calcistica del Foggia, è accusato di autoriciclaggio. Contestualmente all’esecuzione della misura cautelare a carico di Curci, i finanzieri e poliziotti hanno eseguito, in provincia di Lecco e Napoli, sei perquisizioni a carico di altre tre persone di origine campana. L’attività fa seguito all’esecuzione del Decreto di sequestro preventivo d’urgenza, per un valore di beni pari a 8,2 milioni di euro, emesso dal P.M. della D.D.A. milanese, Dr. Paolo Storari, a carico del medesimo professionista. E’ così scattato il sequestro di beni mobili (come autovetture di grossa cilindrata), denaro e polizze assicurative nella disponibilità dell’indagato. Nello specifico, in prosecuzione delle indagini delegate dall’A.G. nel contesto del procedimento penale – a seguito delle quali, relativamente al c.d. “filone pugliese” degli indagati, erano già emerse le illecite condotte di Curci, quale referente di un sistema di evasione fiscale e contributivo basato su indebite compensazioni di crediti tributari – è stato accertato che il commercialista in qualità di promotore del sistema evasivo smascherato, ha ricevuto illeciti compensi in denaro contante (allo stato accertati per oltre 600.000 euro) da parte di società riconducibili a Antonio Saracino, Giuseppe D’Alessandro, Antonino Catania e Luigi Sorrenti (i primi 3 tratti già in arresto nel luglio di quest’anno in esecuzione di misura cautelare del G.I.P. di Milano), i quali avevano gestito in modo fraudolento una serie di cooperative operanti nel settore della logistica e dei trasporti, svuotandone con artifizi i conti correnti autoriciclato parte del denaro ricavato quale prezzo del delitto, finanziando per importi rilevanti, relativamente alle stagioni 2015/2016 e 2016/2017, il Foggia Calcio (del quale Curci era indirettamente, fino al maggio 2017, socio al 50% e vice Presidente, carica tutt’oggi rivestita a titolo onorario).
Con particolare riferimento all’esecuzione delle perquisizioni locali, in provincia di Lecco e Napoli, a carico di ulteriori tre soggetti di origine campana dimoranti a Verderio (LC), emersi nel corso delle più recenti indagini delegate dall’A.G, è stato accertato che, al fine di procacciarsi provviste “a nero” di denaro contante, il citato sodalizio formato da Antonio Saracino, Giuseppe D’Alessandro, Antonino Catania e Luigi Sorrenti, si era rivolto ad un soggetto di origini napoletane residente nella località lecchese, il quale, a fronte di fatture riferite ad operazioni inesistenti, emesse per il tramite di cooperative di comodo amministrate da ulteriori due soggetti prestanome, riceveva il pagamento delle stesse tramite bonifici bancari che, successivamente, spalmava su più conti correnti riconducibili alle citate cooperative di comodo, al fine di distrarre dai relativi conti correnti le disponibilità finanziarie, restituendole al sodalizio anzidetto, decurtato nella misura del 6%.