CATANIA – Avrebbe ucciso la madre Maria Concetta Velardi fracassandole la testa con un pesante masso, poi si sarebbe allontanato per prendere il caffè e dopo avrebbe lanciato l’allarme per denunciare l’assassinio avvenuto a pochi passi dalla tomba di famiglia. Agghiacciante la ricostruzione degli investigatori della Squadra Mobile, che questa mattina hanno arrestato Angelo Fabio Matà accusato dell’efferato delitto che si è consumato il 7 gennaio del 2014 al Cimitero di Catania.
Le indagini scattate già nel pomeriggio di quel maledetto giorno di gennaio avrebbero consentito “di acquisire univoci e concordanti indizi di colpevolezza nei confronti del figlio della Velardi – scrivono gli inquirenti – e svelare il movente dell’omicidio”. Movente che sarebbe da ricercare nei dissidi personali tra madre e figlio. Un rancore che sarebbe sfociato nel gesto di sangue.
Ad inchiodare Matà, che si è sempre dichiarato innocente sin dal primo momento, sono stati gli esiti degli esami del Dna eseguiti dalla Polizia Scientifica. E’ stata analizzata al microscopio ogni tipo di traccia biologica ritrovata sulla scena del crimine.