CATANIA – Sono arrivati i chiarimenti richiesti al Cga di Palermo dall’ex prefetta Maria Guia Federico: i commissari straordinari nominati per la gestione della società Ipi Oikos decadono ufficialmente per effetto della sospensione dell’esecutività della sentenza del Tar etneo 750/2016. Ovvero, il pronunciamento, poi ribaltato dal Cga, che aveva dato torto alla Oikos in merito alla legittimità del provvedimento antimafia. I giudici del Cga con l’ordinanza 765 del 16 dicembre non avevano, infatti, ritenuto sussistenti le motivazioni dalle quali ne conseguì l’emanazione dell’informativa interdittiva antimafia nell’agosto del 2014. Provvedimento, quest’ultimo, che, a margine delle disposizioni contenute nel verdetto del Cga, ha perso ora totalmente efficacia. I Proto tornavano così al comando della società, un colpo di scena di cui LiveSicilia aveva scritto. Ma nel dicembre scorso, tale decisione non è apparsa chiara alla prefettura catanese.
“Poiché – scriveva la Prefettura – il contenuto precettivo della suddetta ordinanza si può prestare a contrastanti interpretazioni” ha richiesto infatti un incidente di esecuzione del menzionato provvedimento. Incidente contenuto nell’ordinanza pubblicata il 3 febbraio con cui il Cga di Palermo conferma quanto già espresso nel precedente provvedimento. “Considerato che – si legge – l’ordinanza cautelare n.765 del 2016 va dunque interpretata nel senso che la stessa ha disposto la sospensione cautelare anche del decreto prefettizio di nomina degli amministratori della -Oikos- ed in tali sensi devono essere compendiati i chiesti chiarimenti, ogni altra questione sollevata essendo estranea all’ambito cognitorio dell’incidente di esecuzione in esame”.
L’ex prefetta aveva inoltre dato disposizioni ai commissari di “soprassedere dal compiere atti che comportino effetti pregiudizievoli per la misura di commissariamento suddetta e a proseguire interinalmente nella attività affidate”. Aveva cioè invitato i commissari a rimanere al timone della società in attesa che arrivassero i chiarimenti richiesti. Cosa che i commissari hanno poi fatto. Un altro boccone amaro per la Oikos che ha sempre sottolineato come l’interdittiva –provvedimento che di fatto poneva sotto il controllo della prefettura la gestione della discarica – “provocasse danni non indifferenti alla società”. Situazione che però è ora cambiata in forza di quest’ultima ordinanza del Cga. Il passaggio di consegne fra commissari e titolari è ufficialmente avvenuto nei giorni scorsi. A sedere al vertice della società è ora Nunzia Pappalardo, madre Domenico Proto, il re dei rifiuti a cui fa storicamente capo la società. L’imprenditore dopo i suoi guai giudiziari si era dimesso dal ruolo di presidente del Cda.
Ma le battaglie non sono ancora tutte vinte per la Oikos. Dal 22 dicembre del 2016 la discarica Oikos non riceve, infatti, rifiuti. Non è cioè operativa. Una situazione scaturita dall’emanazione del decreto dirigenziale con cui la Regione siciliana ha ordinato a circa 90 Comuni, che prima conferivano regolarmente i rifiuti nella discarica Oikos, di conferirli in altri siti. Il decreto è successivo all’ordinanza contingibile e urgente 26 rif firmata dal governatore Rosario Crocetta l’1 dicembre scorso, già impugnata dalla Oikos. Il governatore aveva, infatti, dichiarato che la Oikos avrebbe dovuto quanto prima trovare un sito alternativo a quello di Valanghe d’Inverno per trattare i rifiuti. Un provvedimento immediatamente contestato dalla Oikos che ha già presentato un ricorso avverso alla citata ordinanza.
I vertici della società rimangono, dunque, in attesa di conoscere i nuovi esiti che potrebbero definire il futuro della discarica di Valanghe d’Inverno. Impianto a cui i cittadini e comitati No discarica di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia hanno sempre dichiarato guerra.