CATANIA – Il punto sugli indirizzi strategici aziendali e il rilancio del ‘caro tariffe’ per i voli in partenza e in arrivo in Sicilia. Sono alcuni dei temi al centro di un incontro tra i vertici della Sac, la società che gestisce l’aeroporto internazionale di Catania, e i sindacati. In una nota si annuncia inoltre che, a proposito del ‘caro tariffe’, “anche il sindacato parteciperà al tavolo tecnico in fase di costituzione per stabilire un coordinamento costante fra Sac, Comune di Catania e compagnie aeree per trovare soluzioni ottimali all’incognita tariffe”. La Sac e sindacati si sono anche “impegnati a realizzare in maniera coordinata una forte azione di moral suasion verso i vettori, con l’obiettivo di biglietti a prezzo calmierato per i residenti in Sicilia, anche nei casi in cui il viaggiatore sia costretto a partire in un ristretto lasso di tempo”. All’incontro hanno partecipato per la Sac: la presidente Daniela Baglieri e l’amministratore delegato Nico Torrisi. Per i sindacati: Giacomo Rota (Cgil), Alessandro Grasso (Filt Cgil), Maurizio Attanasio (Cisl), Mauro Torrisi (Fit-Cisl), Fortunato Parisi (Uil), Antonio Oranges (Uil Trasporti), Giovanni Musumeci (Ugl) e Mario Marino (Ugl Trasporto aereo).
Intanto sul caro tariffe aeree si registra anche l’intervento dell’associazione Alfredo Agosta. “Fare antimafia è anche denunciare i soprusi cui è esposta la nostra terra” a dirlo è Fausto Sanfilippo, presidente dell’Associazione che in questi giorni di vacanze si associa al coro di lamentele di tutti quei viaggiatori siciliani che sono costretti a pagare a caro prezzo un biglietto aereo per poter fare ritorno a casa dalle città dove lavorano o studiano. L’associazione non denuncia soltanto ma si propone anche di raccogliere tutte le lamentale dei siciliani indignati per questo trattamento discriminatorio. Le segnalazioni inviate all’associazione, a mezzo mail (all’indirizzo info@associazionealfredoagosta.it), saranno raccolte in un fascicolo che sarà consegnato all’Antitrust, in procinto già di definire l’istruttoria nascente dall’esposto presentato l’estate scorsa dall’associazione Codici per denunciare la situazione.