CATANIA – Nella serata di ieri l’equipaggio di un’imbarcazione da diporto a motore di dieci metri, composto da due uomini e due donne di cui una di nazionalità romena, in navigazione da Taormina a Catania, mentre si trovava al largo di Capo Mulini a circa 1 miglio dalla costa, ha richiesto l’intervento, via numero blu 1530, della Capitaneria di porto di Catania, segnalando un’emergenza a bordo: il blocco del motore e l’impossibilità di procedere nella navigazione. Con le condizioni del mare in forte peggioramento, la situazione, che non era certamente ideale, è ulteriormente precipitata quando gli occupanti dell’unità da diporto si sono accorti che la barca, dopo circa 10 minuti dallo stop al motore, ha cominciato ad imbarcare acqua. La sala macchina, già completamente allagata, non lasciava spazio a dubbi: da lì a poco l’imbarcazione sarebbe andata a fondo.
A questo punto le chiamate alla sala operativa della Capitaneria di porto di Catania si sono fatte concitate con grida di panico e di disperazione. Il trascorrere del tempo in attesa del soccorso, sembrava giustamente infinito per i malcapitati che si vedevano in pericolo di vita. La motovedetta, già partita dal porto di Catania subito dopo la prima chiamata, era già diretta verso i naufraghi alla massima velocità e li ha prontamente raggiunti alle ore 19.40. In effetti la copiosa infiltrazione di acqua nello scafo, dovuta a cause ancora da accertare, ha fatto affondare in pochi minuti la barca, dando agli occupanti solo il tempo di mettere in acqua un gommoncino da due posti, sul quale solo salite le due donne in attesa dei soccorsi.
Sotto il coordinamento dell’ufficiale responsabile del reparto operativo, il capitano di fregata Salvatore Cilona, e grazie alla loro grande professionalità e conoscenza del litorale, i militari della Guardia Costiera sono riusciti a individuare il punto dell’affondamento, senza nessun ritardo, nonostante la mancanza di coordinate geografiche e le poche indicazioni fornite dal conduttore dell’imbarcazione sul punto dell’affondamento. Per garantire il migliore esito possibile delle operazioni di ricerca e soccorso, la Sala Operativa della Guardia Costiera aveva, comunque, ordinato il fermo di una nave mercantile, la Minerva Uno, che era in transito nella zona di mare interessata, e ne ha mantenuto la disponibilità fino al ritrovamento delle persone disperse in acqua.
I quattro naufraghi sono stati immediatamente trasbordati sulla motovedetta. Per l’imbarcazione irrimediabilmente perduta e per i momenti di paura appena trascorsi, erano tutti molto provati ma in buone condizioni generali di salute. La motovedetta CP853 ha subito condotto i diportisti recuperati presso la banchina del Comando Guardia Costiera di Catania, dove sono stati raggiunti da amici e parenti che li hanno ricondotti sani e salvi a casa.