GELA – C’è anche Enzo Bianco. Il nome del neo sindaco della Città metropolitana, insieme a quelli del presidente Crocetta e dell’assessore alle Autonomie Locali Lanteri, è tra quelli diffidati dai comuni di Gela, Niscemi, Piazza Armerina e dai comitati, dopo la bocciatura dell’adesione all’area metropolitana di Catania da parte della Commissione Affari Istituzionali all’Ars. Il motivo? Il cortocircuito istituzionale per cui, da una parte, i consigli comunali di questi enti si sono espressi, votando, per aggregarsi alla Città metropolitana di Catania – il Comune di Licodia Eubea invece contesta la mancata adesione al Libero Consorzio di Ragusa – e dall’altra sono stati esclusi da un pronunciamento della commissione Ars.
“Ci sentiamo come dei bambini a cui, per essere tenuti buoni, gli adulti raccontano delle bugie – ha dichiarato il sindaco Domenico Messinese. Non c’è nessuna logica in tutto questo danno alla democrazia”. Il primo cittadino si è associato anche alla proposta parallela del sindaco di Niscemi, Francesco La Rosa, di chiedere un danno d’immagine alla Regione.
“E’ un atto dovuto – prosegue Messinese – per evitare che il sindaco Bianco, in qualità di sindaco della Città metropolitana, prosegua ad avviare le elezioni per l’organo intermedio. I Comuni in questione – continua – hanno emesso delibere di Giunta in seguito al referendum e hanno stabilito di aderire alla città metropolitana. La prima commissione nega questa possibilità – sottolinea – ma l’Ars deve ancora esprimersi”.
Alcuni enti locali si trovano dunque in una sorta di “limbo” istituzionale, ancora da definire – la legge del 2014, che prevedeva i liberi consorzi non è mai stata abrogata – prima che si prosegua oltre mentre l’Assemblea Regionale Siciliana è stata invitata ad adempiere all’adozione della relativa legge-provvedimento sui passaggi territoriali. “Un eventuale successivo ricorso al Tar aprirebbe anche il capitolo del risarcimento dei danni” – precisa ancora il sindaco.
L’assessore comunale Francesco Salinitro ha denunciato inoltre come Gela, e gli altri Comuni nelle stesse condizioni, rischino di rimanere fuori dai processi di riorganizzazione, dopo l’insediamento della città metropolitana. Il componente della Giunta Messinese aveva chiesto a Crocetta che, in attesa dell’approvazione della norma, i Comuni potessero partecipare a pieno titolo a questi iter. “Il presidente della Regione avrebbe dovuto confrontarsi con l’Ufficio Legislativo – ha raccontato Salinitro -, ma finora non ho ricevuto alcuna risposta al mio quesito”.