CATANIA – Al via DemoSì, ovvero Democratici Siciliani. Una sigla nuova, partorita a metà strada tra i laboratori del Partito democratico e quello della Cgil catanese. In cabina di regia preferiscono chiamarla “un’associazione politico- culturale”. Il battesimo è avvenuto ieri pomeriggio al Centro fieristico le Ciminiere, in una sala piena in ogni ordine e grado. In molti parlano con accento calatino e non poteva essere diversamente. “Una prova muscolare”, la definisce un consigliere comunale di area etnea. Fissa i paletti, invece, Angelo Villari, assessore ai Servizi sociali del comune di Catania e volto storico del sindacato di via Crociferi: “Stiamo mettendo su una realtà – spiega a LiveSicilia – che sappia parlare al Pd mettendo al centro il da farsi e non le beghe interne a questo o quel partito”.
Guai a parlare però di una corrente Pd o di una manovra per dar maggior forza interna ai democratici della prima ora. “Assolutamente no”, stoppa subito Villari. L’ex segretario della Cgil di Catania preferisce, semmai, rilanciare narrazioni capaci di disegnare traiettorie ampie: “Vogliamo mettere assieme quelle persone che sanno sognare una società attenta ai più deboli”.
Insomma, una realtà di sinistra che da dentro il partito di Renzi vuole ancora parlare al blocco sociale storicamente vicino al progressismo isolano e andare anche oltre: “Di sinistra, sì – aggiunge Villari – ma senza essere contro nessuno. Noi vogliamo andare oltre le correnti del Pd, ragionando con tutti, purché su argomenti concreti”.
Intanto, mentre in sala passano le note de “Gli Immortali” di Lorenzo Jovonatti, sul maxischermo proiettano le foto e i volti dell’ala Cgil del Pd etneo. “La politica ha bisogno di riprendersi la scena”, ricorda la deputata Ars Concetta Raia. Mentre Giacomo Rota, segretario generale della Cgil di Catania, rispolvera l’intesa tra Enrico Berlinguer e Aldo Moro: “Il Pd ha senso se sa ancora unire il mondo cattolico-democratico e la cultura laico-socialista”. Il sindaco di Catania non c’è ma si vede. Enzo Bianco è infatti a Londra nella sede del Parlamento Britannico. Così manda un video messaggio che rassicura un po’ tutti: “Ho chiara quale sia la strada dello sviluppo e ci sto già lavorando con alcuni di voi”.
Insomma, quelli di DemoSì sono proiettati entro un futuro che parla di socialità e che intende agganciare il mondo delle forze produttive. Si lascia contagiare dall’ottimismo anche Michela Giuffrida, giunta direttamente dall’Europarlamento. Eccola: “La demagogia avanza perché spesso non si ha la voglia di discutere”. Sembra parlare delle Regionali in Francia. Intanto il segretario del Pd siciliano, Fausto Raciti, è alle spalle e prende appunti. Gioca di sponda Antonello Cracolici, da poco entrato nella squadra di Rosario Crocetta in un sussulto di pacificazione tra il Partito democratico e il presidente della Regione: “Basta con il peggiorismo diffuso e le liturgie del lamento, così si fa un favore ai populisti”. E tra un applauso e l’altro ammette: “Esiste un’altra Sicilia e in questi quaranta giorni ho avuto finalmente modo d’incontrarla”.