CATANIA – E’ arrivato a un punto cruciale il processo abbreviato scaturito dalla maxi operazione antimafia Enigma che lo scorso giugno smantellò un gruppo legato al clan Mazzei dedito alle estorsioni e alle “riscossione” crediti nella zona di Misterbianco. Il pm Rocco Liguori ha formulato al Gup Rosalba Recupido le richieste di pena per i tre imputati ammessi al rito alternativo: un anno e otto mesi di carcere per Emanuele Pavone, 18 anni di reclusione per Alberto Malerba e l’assoluzione per l’imprenditore Antonino Giuffrida.
Nel mirino della Polizia, infatti, erano finiti anche alcuni imprenditori che avrebbero “ingaggiato” i “Carcagnusi” per ottenere il saldo di alcuni debiti. A dare avvio alla delicata indagine fu un block notes trovato dalla Squadra Mobile a casa di Costantino Grasso, dove erano appuntate entrate e uscite delle estorsioni. Un vero e proprio libro mastro del pizzo.
A Pavone è contestato un episodio legato allo spaccio di droga, invece Malerba farebbe parte della squadra di Lineri dei Carcagnusi che prendeva le direttive direttamente dal capomafia Nuccio Mazzei (processato nel troncone ordinario) e per l’aspetto organizzativo da Costantino Grasso (anche lui imputato nel processo ordinario). Il Gup ha già fissato le udienze per le arringhe difensive, la sentenza è attesa per il primo marzo 2016.